Covid, rientro dall'estero senza comunicazioni all'Ulss: 10 denunce

Sabato 11 Luglio 2020 di Olivia Bonetti
L'ingresso all'ospedale di Belluno durante la fase acuta del Covid
BELLUNO - Mentre si allargano i due mini focolai Covid che si sono accesi per il rientro di due cittadine straniere, sono ormai una decina le persone segnalate alla Procura dal Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 1 Dolomiti, in base all’ultima ordinanza del governatore Luca Zaia. Il provvedimento del 6 luglio infatti impone a chi arriva in Italia da Paesi extra Ue (la lista di paesi “aperti” vede 36 nazioni non solo Europee ndr) di prendere subito contatti con il Dipartimento dell’Usl del proprio domicilio o residenza e di fare 14 giorni di isolamento. Purtroppo molti non lo fanno: sono diversi i casi scoperti dall’Usl e a quel punto scatta automaticamente la denuncia su cui poi valuterà la Procura. Potrebbe scattare l’inchiesta per omessa denuncia a carico di ciascuno dei dieci irresponsabili. Ma c’è anche chi una casa non ce l’ha e quindi la quarantena non può farla e in questo caso ovviamente non scatta la denuncia: un migrante tunisino arrivato col barcone, che poi ha raggiunto il Bellunese, vive da senzatetto. Impossibile obbligarlo all’isolamento.

KOSOVARI A BELLUNO
Il figlio della 77enne kosovara arrivata da Pristina a Belluno domenica è risultato positivo. La conferma nel pomeriggio di giovedì: un 44enne kosovaro ha contratto il Covid 19 ed è il secondo contagio del microfocolaio bellunese. Restano invece negativi gli altri 8 “contatti”, che sono ancora in isolamento. La donna ricoverata in Malattie infettive, dopo che martedì pomeriggio era corsa al San Martino con difficoltà respiratorie, è stabile.

NEL FELTRINO
«L’incessante lavoro di analisi sui molti tamponi eseguiti dall’Usl Dolomiti ha evidenziato, nelle ultime 24 ore, due nuove positività in soggetti già isolati e sottoposti a sorveglianza», spiegava ieri in una nota l’azienda sanitaria. Oltre al primo nuovo positivo infatti si è allargato anche il contagio nel Feltrino. «Si tratta - spiegano dall’Usl - di un caso connesso alla anziana signora ultraottantenne residente nel feltrino raggiunta una settimana fa da una badante moldava positiva al Covid. Il primo tampone eseguito era risultato negativo. Il secondo tampone, eseguito per protocollo di sicurezza lavorativa ha virato verso la positività». «Si configurano quindi due microfocolai di importazione– sottolinea l’Usl -, l’uno con tre soggetti positivi, l’altro con due soggetti positivi. Entrambe le persone interessati dalla nuova positività sono sostanzialmente asintomatiche». 

IN ISOLAMENTO
Nella tarda mattinata di ieri è giunto all’attenzione del Dipartimento di prevenzione dell’Usl bellunese «una positività Covid a carico di una dipendente di una casa di riposo del trentino, residente nel Feltrino». «Il tampone - prosegue l’Usl - è stato eseguito a Trento, nell’ambito dello screening lavorativo. La persona è stato, come di prassi, isolata. Saranno anche isolati e sottoposti a tampone i 14 contatti stretti individuati dall’indagine epidemiologica». Il bollettino di Azienda zero segnalava ieri 14 persone in provincia in isolamento fiduciario e il totale dei casi positivi a quota 1199 (due in più in 24 ore). Sono 21 i soggetti attualmente infetti.

IL CASO
Infine la storia di un migrante tunisino arrivato via mare e “registrato” alla capitaneria di porti di Salerno. Ha riferito che sarebbe salito in provincia di Belluno. Con fatica tramite le forze dell’ordine è stato ritrovato: non ha una casa e ovviamente non può fare la quarantena. 
Ultimo aggiornamento: 10:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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