Coniugi muoiono di Covid a 24 ore l'uno dall'altra

Martedì 12 Gennaio 2021 di Marco Dibona
Bruno Ghedina e la moglie Maria Siorpaes, rispettivamente 77 e 74 anni

CORTINA D’AMPEZZO - Lo stadio Olimpico del ghiaccio si fermerà, questa sera, per un momento di raccoglimento, prima dell’inizio del derby veneto con l’Asiago: le due squadre sulla pista saluteranno così Bruno Ghedina, per decenni legato alla società sportiva ampezzana. Sarà un segno di omaggio di Cortina alla memoria di uno sportivo, imprenditore e amministratore pubblico, in attesa della data di celebrazione del funerale, ancora da fissare, per le complicazioni che derivano dalla emergenza sanitaria. Brunetto Basilio, nel soprannome ampezzano di famiglia, è morto subito dopo la moglie Maria Siorpaes: lei alle 20.10 di venerdì 8 gennaio, lui alle 11 di domenica. Entrambi sono stati colpiti dal coronavirus ed erano ricoverati all’ospedale San Martino di Belluno. 
IL RACCONTO DELLA FAMIGLIA
Il figlio Giuseppe racconta: «Mia mamma aveva un tumore e stava facendo chemioterapia. Andava in ospedale per le cure quasi ogni giorno, accompagnata dai volontari della Croce Bianca. Era alle ultime sedute. Poi a Natale ha cominciato a tossire e il 26 dicembre, sottoposta a tampone, è risultata positiva al virus che, con ogni probabilità, ha trasferito a mio padre, che è stato il primo ad essere ricoverato, a Capodanno. Poi tutto è precipitato e in pochi giorni se ne sono andati entrambi». Bruno Ghedina stava bene di salute, racconta ancora il figlio, aveva qualche piccolo problema cardiaco, quasi normale per l’età: «Abbiamo sempre preso tutte le precauzioni possibili - afferma – ma è probabile che mia madre abbia preso il virus venendo obbligatoriamente a contatto con molte persone in ospedale». E’ stato un colpo durissimo per la famiglia: «Nessuno si aspettava tutto questo - racconta ancora Giuseppe Ghedina -, pensi sempre che a te non debba mai toccare, che sia una cosa che riguarda solo gli altri. Di certo non possiamo dare la colpa ad alcuno. La situazione è così. Questa malattia non è ancora chiara del tutto. Vediamo come andrà. Posso solo dire che già prima della morte dei miei genitori ero favorevole alle restrizione e ora lo sono ancora di più. Anzi, andrebbero inasprite, finché non si avrà il controllo totale di una malattia ancora poco conosciuta. Bisogna stare molto attenti». 
FOTOGRAFO E AMMINISTRATORE
Bruno Ghedina aveva 77 anni, era figlio di Giuseppe, creatore della grande azienda della fotografia e della cartolina illustrata, dopo essere stato atleta di levatura internazionale nello sci, fondista alle Olimpiadi invernali di Chamonix 1924. Brunetto Basilio fu da giovane un hockeista di valore, con le casacche del Cortina Rex e poi Doria, vincitore di una decina di titoli italiani, dal 1964 al 1975; poi rimase nell’ambiente e fu dirigente della Sportivi ghiaccio e direttore tecnico della formazione biancoceleste. Inoltre si dedicò a lungo alla vita amministrativa del paese, consigliere comunale, assessore ai lavori pubblici, presidente della commissione edilizia integrata. 
La moglie Mariuccia, come era nota in paese, di 74 anni, gestiva un negozio in via Battisti. La coppia lascia tre figli: Daniela, Chiara e Giuseppe, che ha ereditato dal nonno il nome e le grandi doti di fotografo. «Ho giocato con Brunetto, che aveva soltanto quattro anni più di me, assieme abbiamo vinto diversi scudetti – ricorda Silvio Bernardi, attuale presidente della Sportivi ghiaccio – e ricordo che ha dato tanto al nostro sodalizio, prima da atleta, poi da dirigente. Era una persona semplice, genuina, uno di noi. Avevo conservato ottimi rapporti con lui, anche dopo lo sport, nella vita di ogni giorno. Lo ricorderemo con affetto, prima della partita con l’Asiago». 
 

Ultimo aggiornamento: 08:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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