L’Usl avvisa: «Dopo l’esito valutiamo altre misure»

Lunedì 28 Settembre 2020 di Lucio Eicher Clere
In fila ieri in Comelico per il tampone Covid 19 erano in 377
O Il Comelico di Sotto risponde con partecipazione all’invito del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS Dolomiti, d’intesa con la Direzione Regionale Prevenzione, per effettuare un’indagine a scopo conoscitivo al fine di tracciare l’evoluzione del contagio, dopo la crescita dei numeri dei positivi al covid 19 nei paesi dei due Comuni di San Pietro e Santo Stefano. Ieri erano stati allestiti due gazebo nel piazzale Papa Luciani, dove c’è la fermata delle corriere, per effettuare i tamponi in modalità drive-in, cioè senza far scendere le persone dalle automobili. Se ci fosse stato il dubbio che le circa 300 persone invitate dall’Ulss a presentarsi per il tampone fossero restie e declinassero l’appuntamento, esso è stato risolto in maniera netta dall’afflusso nella mattinata, previsto dalle 9.30 alle 12.30, ma protrattosi fino alle 14.30 per il gran numero di utenti giunti soprattutto in tarda mattinata. In coda pazienti ad attendere il proprio turno per farsi infilare il bastoncino sulla lingua e nelle narici. Alla fine le persone controllate sono state 377, di cui 93 tamponi. L’Usl, in una nota diffusa in serata, spiega che all’esito degli accertamenti: «Saranno valutate eventuali ulteriori azioni a tutela della salute pubblica».
OLTRE LE ASPETTATIVE
«C’è stata una risposta oltre le nostre aspettative -dice una delle operatrici del dipartimento- e ci fa piacere constatare come la gente del Comelico abbia capito l’importanza di questa indagine epidemiologica, che ci consentirà di appurare con più precisione la presenza del virus nelle fasce d’età indagate». Gli inviti dell’Ulss erano stati fatti agli ultra sessantenni dal 1950 al 1954, ed ai quasi cinquantenni dei primi anni Settanta, ma nel piazzale Papa Luciani sono arrivati anche molti genitori con bambini di asili ed elementari, e anche volonterosi in cerca di una risposta all’eventualità di poter essere positivi asintomatici. Dalle auto in fila si sporgono i bambini, salutando i compagni nell’auto più lontana. Un papà che accompagna le figlie dell’asilo per una verifica al tampone fatto nei giorni precedenti e risultato negativo, si preoccupa per la superficialità che riscontra in diverse persone, che non danno importanza alle normative che impongono l’uso delle mascherine e l’igienizzazione delle mani. Anche il medico di base si è accodato alle centinaia di comeliani che avanzano lentamente verso il punto di incontro con gli operatori dell’Ulss. 
IL MEDICO
«Alcuni dei miei pazienti -dice- sono risultati positivi al covid 19, ma quasi tutti in maniera lieve e perlopiù senza sintomi evidenti. Anche il bambino che è risultato contagiato non ha presentato sintomi evidenti. Credo che questa indagine sia molto utile per conoscere con più dati la realtà di una significativa parte della popolazione dei paesi di Comelico di Sotto e mi auguro che la diffusione del virus sia limitata, per tranquillizzare soprattutto la popolazione anziana». A garantire l’ordine nell’afflusso al piazzale c’erano i volontari del gruppo alpini di Santo Stefano e Campolongo. «La gente ha capito il valore di questa indagine -dice il capogruppo Alfredo Comis- e sta rispondendo con interesse e fiducia verso l’attività dell’Ulss. Stiamo vivendo nei paesi di Comelico di Sotto una diffusione del virus come non ci si sarebbe mai aspettato. I focolai emersi e la paura che i contatti diffusi anche in maniera insospettata possano far crescere il numero dei positivi è una preoccupazione molto accentuata e la risposta di oggi dei cittadini, anche quelli che non facevano parte delle fasce invitate dal dipartimento dell’Ulss, è dimostrativa dell’attesa di una verifica per quanto possibile chiarificatrice».
TAMPONE E CARAMELLA
Dalla macchina con i bambini a bordo si accostano ai finestrini le faccine preoccupate, ma la perizia delle operatrici non li fa intimorire. Dopo il tampone è pronta una caramella consolatrice. Il bambino dai capelli rossi dice che aveva un po’ di paura. «Ma non mi hanno fatto male, è stato come farmi il solletico sul naso». E allora si torna a casa in attesa dell’esito del tampone.
 
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