Confine tra Veneto e Trentino senza pace al passo Pordoi

Mercoledì 16 Settembre 2020 di Andrea Zambenedetti
L’edificio del Cai tagliato dall’attuale confine (sopra la provincia di Trento) e sotto l’hotel Savoia in territorio di Livinallongo
4
Non c’è pace per i confini tra Veneto e Trentino. Dopo il caso Marmolada è il comune di Canazei (provincia di Trento), a pochi giorni dalle elezioni, a incaricare un professionista per individuare la linea di confine tra il suo territorio e Livinallongo del Col di Lana, in località Porta Vescovo-Forcella Europa, a poca distanza dal Passo Pordoi. Poco meno di 12 mila euro il compenso.
«Non è una nuova battaglia, si tratta proprio di una questione di dettaglio, il catasto austriaco e le vecchie mappe chiariranno ogni dubbio» getta subito acqua sul fuoco Leandro Grones, sindaco di Livinallongo del Col di Lana. L’iniziativa è stata però sufficiente, a Passo Pordoi, per far scattare l’allarme che possano nuovamente essere messi in discussione i confini.

I TIMORI
A mettere nero su bianco le sue preoccupazioni è l’albergatore Osvaldo Finazzer (ha attività ricettive nelle due province) che ha scritto ai sindaci dei due Comuni, ai Prefetti e ai presidenti delle due Province, alla Regione Veneto e alla Provincia autonoma di Trento e alla Regione Trentino Alto Adige. Tra i destinatari anche la Procura della Corte dei Conti di Trento. L’albergatore, che è amministratore unico della Incremento Pordoi Srl, sottolinea come «l’iniziativa di ridefinizione dei confini possa essere foriera di possibili azioni giudiziarie, in analogia con la procedura giudiziaria in corso riferita alla Marmolada la cui definizione potrà influire sensibilmente su ogni confinazione limitrofa».
IL PARADOSSO
Secondo l’albergatore a ricadere nel perimetro dell’area in cui il Comune di Canazei vuol rivalutare i confini c’è anche l’edificio del Cai di Milano, in vendita con asta pubblica. L’edificio ricade a cavallo tra i territori di Trento e Belluno, o tra il comune di Canazei e Livinallongo (in chiave più locale). «Una circostanza - scrive Finazzer - che ha reso difficile l’alienazione come avvenuto fino a oggi essendo l’edificio in parte soggetto a normativa edilizia dell’amministrazione bellunese e in parte a quella trentina». Facile immaginare come il valore potrebbe cambiare se una ridefinizione collocasse l’edificio tutto a Canazei. 
RIAVVOLGIAMO IL NASTRO
Nel 1986 il Ministero delle Finanze ha avviato una revisione del confine che venne spostato d’ufficio, tagliando alcuni metri al Comune di Livinallongo. Questione già affrontata nel ‘42 con un accordo fra le due Province che non sarebbe mai stato registrato. A preoccupare Finazzer è anche il rischio di essere coinvolto con il suo Hotel Savoia (attualmente in territorio bellunese): «È in fregio al confine fra Canazei e Livinallongo, ritengo opportuno venga rivista la volontà del Comune di Canazei».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 08:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci