Caro bollette, dalle 2 alle 4 luci spente alla periferia di Belluno

Sabato 4 Giugno 2022 di Federica Fant
Caro bollette, dalle 2 alle 4 luci spente alla periferia di Belluno

BELLUNO - Il rincaro dell'energia elettrica pesa molto, si stima 500 mila euro in più rispetto all'anno scorso. Dove troverà il denaro chi governerà Palazzo Rosso? Nell'attesa che il Governo intervenga in qualche modo, l'attuale giunta sta cercando di tamponare la situazione. Anche il capoluogo infatti dà un taglio all'illuminazione pubblica. Lo farà dalle 2 alle 4 di notte prevedendo un risparmio del 18,39% sulla spesa totale. Ma dove avverranno questi spegnimenti parziali di luce? Nella delibera approvata dalla giunta in questi giorni si legge che si partirà «dalle zone periferiche, dandone adeguata e preventiva informazione alla cittadinanza».

Nel documento si sottolinea che questa misura è una «sperimentazione che avrà durata fino al 31 luglio 2022, quando si valuterà se ripristinare lo status quo ante o proseguire ad orario ridotto».


RINCARO DELL'ENERGIA


Un tema di estrema attualità, quello del rincaro dell'energia elettrica. Se gli aumenti incidono sulle famiglie, sono mazzate per le imprese, ma non risparmiano gli enti locali, che devono garantire strade illuminate per la sicurezza della popolazione. A Belluno, dove l'aumento delle bollette significa un aggravio di mezzo milione di euro sul bilancio (da un milione si andrà quindi al milione e mezzo: questa la spesa prevista per il 2022), già a febbraio sono stati spenti il municipio e il ponte della Vittoria per protesta. Belluno aderì, infatti, alla manifestazione nazionale organizzata giovedì 10 febbraio, dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani contro il caro-bollette, che per gli enti locali significa un aggravio di oltre 500 milioni di euro su una spesa media di 1,6-1,8 miliardi di euro annui. Ma non è sufficiente. Lo scorso 16 maggio la giunta di Belluno ha scelto di aderire a quanto prospettato dagli uffici preposti, ovvero di spegnere l'illuminazione dalle 2 alle 4 di mattina nelle, non meglio precisate, «zone periferiche».


I TIMORI


Un problema, quello dei rincari dell'energia che ha sempre trovato d'accordo sindaci di ogni colore politico. Un problema apparso dall'oggi al domani con ripercussioni gravi per tutti. Spegnere l'illuminazione apre la questione della percezione della sicurezza. Per il Comune di Belluno già a febbraio si stimava un incremento medio dei costi in questi primi mesi dell'anno di circa il 50-60%, ben più alto del 35% previsto, senza trascurare la preoccupazione anche per le società partecipate. Sindaco e vicesindaco, già sostenevano come fosse chiaro che servono provvedimenti urgenti: «basti pensare che l'Iva sull'illuminazione pubblica, servizio fondamentale per la sicurezza delle città e delle strade, è al 22%, quindi senza alcuna agevolazione nonostante si tratti di un servizio pubblico basilare. Pensiamo poi al problema del riscaldamento, per il quale nelle zone montane non sono sufficienti le attuali agevolazioni». Dal canto suo Jacopo Massaro, sindaco di Belluno, a febbraio diceva: «Nonostante le ripetute richieste dei sindaci, il Governo non ha ancora dato una risposta a una situazione preoccupante; un dramma che purtroppo condividiamo con migliaia di famiglie già gravate da difficoltà economiche e occupazionali. commentava Ancora una volta, i comuni e i sindaci sono chiamati all'enorme sforzo di far quadrare i conti e allo stesso tempo continuare a garantire i servizi ai cittadini; domani spegneremo le luci in alcuni luoghi simbolici della città, ma se la situazione non dovesse cambiare presto, con stanziamenti da parte del Governo che possano garantire la copertura dei maggiori costi energetici, saremo costretti a prendere decisioni molto più pesanti che andranno inevitabilmente a colpire i cittadini. Nessun sindaco vuole lasciare al buio la propria città, o al freddo i propri alunni, o ridurre o tagliare servizi in questo momento di enormi difficoltà, magari verso proprio quelle famiglie che avrebbero più bisogno di aiuto per sostenere i maggiori costi di questo periodo: è per questo che il Governo deve dare al più presto una risposta ai Comuni». Ora però è stata presa la decisione di abbassare le luci.

Ultimo aggiornamento: 16:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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