BELLUNO - L’avrebbe seguito in bagno più volte cercando di avere rapporti sessuali con lui. Alla fine non ce l’avrebbe fatta, nemmeno puntandogli una forchetta al collo, ma per la pubblica accusa si tratta di violenza sessuale aggravata. L’aggressore sarebbe Youssef, 42enne marocchino, che all’epoca dei fatti (cioè nell’ottobre scorso) si trovava in carcere a Baldenich.
La vittima, un 27enne di origine afgana, era il suo compagno di cella ed è per questo motivo che una delle due aggravanti contestate dalla Procura è abuso di coabitazione (perché i due “vivevano” insieme). Youssef , ora in carcere a Verona, è difeso d’ufficio dall’avvocato Andrea Giaffredo che ieri mattina ha chiesto un termine a difesa al giudice delle udienze preliminari. Il 42enne, infatti, avrebbe nominato un legale di fiducia (residente nel Veronese) che, tuttavia, non si è presentato in aula. Così il giudice ha sospeso il processo incaricando la cancelleria di notificare il verbale al nuovo difensore. Secondo la pubblica accusa le violenze sessuali sarebbero state perpetrate dal 4 al 19 ottobre 2021. In almeno due occasioni, Youssef avrebbe costretto il 27enne che condivideva la cella con lui a subire atti sessuali. L’approccio era sempre lo stesso. Il giovane andava in bagno e lui lo seguiva. Così mentre il primo si trovava in piedi e di spalle, il secondo si avvicinava nudo e si strusciava su di lui. «Voglio avere un rapporto sessuale con te» gli avrebbe detto. Il giovane si spostava, cercando di allontanarlo e alla fine lui desisteva. Il 42enne marocchino ci avrebbe provato una seconda volta, portando con sé una forchetta per utilizzarla come arma. Approfittando del fatto che il 27enne si trovava di spalle, gliel’avrebbe puntata alla gola dicendogli che se non avesse acconsentito a fare sesso con lui gliel’avrebbe conficcata nel collo. Stando alla ricostruzione della pubblica accusa, l’avrebbe afferrato da dietro e strappandogli i pantaloni avrebbe cercato di avere con lui un rapporto sessuale . Dopo questi fatti, il giovane l’ha denunciato e Youssef è stato spostato in carcere a Verona dove rimane detenuto. L’ipotesi di reato è quella di violenza sessuale, aggravata da due elementi: l’uso della forchetta come arma; l’abuso di coabitazione perché i due condividevano la stessa cella. Nell’udienza preliminare di ieri mattina, in tribunale a Belluno, c’è stato un rinvio. Il 42enne ha detto di aver nominato un avvocato di fiducia e di averci anche parlato al telefono ma quest’ultimo non si è presentato in aula. Di conseguenza, il giudice ha rinviato al 24 maggio per dare tempo al nuovo difensore di visionare gli atti.