Bristot crea la propria Academy con sede in 15 paesi: «Così insegniamo a preparare il caffè»

Lunedì 6 Febbraio 2023 di Carlo Felice Dalla Pasqua
Bristot insegna a fare il caffè nella sua Academy
BELLUNO  - Se ci passate davanti, sulla strada fra Ponte nelle Alpi e Belluno, potreste anche non accorgervi di quell’edificio basso. Eppure dietro quelle mura ci sono oltre cent’anni di storia del caffè e di storia di una delle eccellenze dell’imprenditoria bellunese. Ufficialmente si chiama Procaffè, per i bellunesi (ma non soltanto per i bellunesi) è più nota con il marchio Bristot. Perché creare un buon caffè, scegliendo alcune delle migliori miscele del mondo, non è sufficiente, se poi si entra in un bar e chi serve la tazzina non è sufficientemente preparato. E la reputazione è uno degli elementi fondamentali per mantenere alto il valore di un marchio.

L’INTUIZIONE
Così la Bristot ha deciso di creare la propria Academy, un progetto di formazione che ha ottenuto la certificazione Sca Premier training campus, rilasciata solo alle Accademie che presentano i più elevati standard qualitativi di educazione sul caffè a livello mondiale. Partita da Belluno, la rete di formazione si è poi diffusa nel resto del mondo. La Bristot Coffee Academy è presente sul mercato globale (dalla Germania al Regno Unito, dalla Cina all’Australia) con sedi in oltre 15 Paesi, inclusa l’Italia, dove ne ce sono 3. Caffè tradizionale e progetti alternativi e originali: l’Accademia di Bristot ha ideato diversi corsi per garantire la qualità del caffè e di altri prodotti derivati: dalle diverse possibili tecniche di estrazione del caffè, fino all’utilizzo dell’acqua. Ma anche corsi mirati all’uso pratico del prodotto, con ricette e cocktail a base di caffè, e prodotti innovativi che possono aiutare a sostenere l’attività dei baristi.

STAFF E GIOVANI
Il personale che compone l’Accademia ha 30 “allenatori” fra l’Italia e il resto del mondo. Fanno tutti capo alla sede bellunese e al responsabile dell’Academy, Simone Rubin, che al suo gioiellino, cresciuto sempre di più, dedica molto tempo. Lo staff ha il compito di visitare i bar, effettuare il controllo di qualità, fare formazione ai baristi sulle tecniche di estrazione, anche attraverso corsi che si svolgono a Belluno e nelle altre sedi in giro per l’Italia e il mondo. L’Academy ha poi scelto di investire sui giovani, in particolare quelli che studiano negli istituti alberghieri, e che saranno i prossimi ambasciatori dei prodotti. In Italia sono stati avviati diversi progetti in collaborazione con istituti superiori, a partire da quello di Longarone. Ma altri accordi sono nati con le scuole padovane di Montegrotto Terme ed Este e con quella veneziana di Chioggia.

TECNOLOGIA MA NON SOLO
Lo stabilimento della Bristot è un concentrato di tecnologia, dove la maggior parte delle lavorazioni è eseguita da macchine, che però vengono controllate 24 ore su 24 da gruppi di dipendenti specializzati, che seguono costantemente i parametri e verificano a campione che il prodotto finale rispetti gli standard di qualità. Così come è ovviamente del tutto affidata all’uomo la parte iniziale, quella della scelta del prodotto (i caffè sono tantissimi, prodotti in varie parti del mondo, e la loro scelta è una decisione industriale fondamentale, che poi sta anche alla base della qualità finale). E quando il prodotto viene distribuito - a negozi e supermercati o ai bar - il ruolo dell’uomo torna a essere essenziale. Perché per preparare una buona tazzina è sicuramente necessaria una buona miscela, elemento imprescindibile senza il quale nessuno può fare miracoli, ma è importante avere anche un personale preparato. E qui sta il difficile, perché i baristi ovviamente non dipendono direttamente dai produttori. Ma i produttori possono fare qualcosa ed è mantenere da una parte un rapporto costante con i commercianti e dall’altra creando corsi e altre iniziative di formazione per perfezionare chi poi metterà sul banco o sul tavolino di un locale pubblico la tazzina.

LE LEZIONI
Nella sede di Belluno e in altre sedi della Bristot, Simone Rubin ha organizzato una serie di lezioni e di iniziative per mantenere il rapporto con i baristi e i gestori di altri locali pubblici e insegnare loro come preparare un buon caffè. E, se del processo produttivo - da quando il caffè arriva da tutte le parti del mondo a quando finisce nelle varie confezioni, distribuite in 65 diversi Stati - conosce ogni dettaglio, è all’Academy che è probabilmente più affezionato. Perché ha la sensazione di tornare allo spirito originario della torrefazione Bristot: orientata al mondo (non per niente nacque dopo un viaggio a Vienna del fondatore), in 104 anni non ha mai voluto spezzare il legame con la terra d’origine. Uno spirito riassunto in tre parole: “Montagna - gente - rispetto”.
Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 17:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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