Bollette, prezzi meteo estremo: c'è chi si arrende e chiude tutto

Lunedì 6 Giugno 2022 di Federica Fant
Gli imprenditori agricoli sono in difficoltà

BELLUNO - I conti sempre più alti da pagare per sementi e mangime. Le bollette alle stelle e i costanti danni da fauna selvatica e meteo estremo sono una ulteriore mazzata. La sfida degli imprenditori agricoli è sempre più difficile e c'è chi non ce la fa. Anche in provincia, come avvenne in quel periodo tragico del 2007-2008, c'è stato un caso di suicidio nelle scorse settimane: un agricoltore che non ce l'ha fatta. La necessità di correre ai ripari è urgente: in prima linea il senatore di Fratelli d'Italia Luca De Carlo, rimasto fortemente colpito dal gesto dell'amico imprenditore agricolo, che lo aveva avvicinato all'allevamento avicolo: «Tutto quello che so sulle galline - afferma il senatore, ritratto spesso con gli animali sulle spalle, lo avevo imparato da lui -. Ero stato a visitarlo poche settimane prima, mi aveva raccontato come stava andando, mai avrei pensato che nonostante un po' di lamentele a livello generale, sarebbe arrivato a un gesto estremo».

L'uomo non ha lasciato alcun biglietto per spiegare i motivi del gesto, ma non soffriva di depressione e nulla lasciava presagire quello che stava per accadere, se non la grave situazione finanziaria che stava attraversando.

I PROBLEMI

Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura non entra nel caso singolo, ma parla della problematica generale che stanno vivendo gli imprenditori: «Il periodo non è facile - ammette - ed è proprio ora che cominciano i problemi, con l'arrivo delle fatture relative all'acquisto di sementi, concimi e mangimi. Rispetto all'anno scorso ci troviamo a pagare il 30-40 per cento in più e non sappiamo ancora cosa ci pagheranno i raccolti e se riusciremo a rientrare dalle spese. In più il conflitto in Ucraina ha aggravato la situazione relativa ai prezzi dei cereali, degli oli vegetali, dei fertilizzanti e dei carburanti, già cresciuti a dismisura a causa delle speculazioni. Le ultime bollette di energia elettrica sono diminuite, ma non siamo ancora ai livelli del 2021».

LE SOLUZIONI

Confagricoltura non sta ferma e sta già pensando a come aiutare gli imprenditori che hanno bisogno di liquidità. «Ci stiamo attivando - prosegue il presidente - con gli istituti bancari per far sì che in questa fase le banche supportino le aziende nel dare liquidità, almeno in questi mesi di difficoltà». Poi il prezzo del latte, che con la guerra aumenta per tutti, tranne che per gli allevatori. «Come vicepresidente di Lattebusche - sottolinea Donazzolo - ritengo che dovremo andare a pagare qualcosa in più il latte rispetto al 2021, perché i 50 centesimi al litro liquidati per l'anno passato potrebbero non essere sufficienti a coprire le spese. Infine non va dimenticato che, ai problemi dei costi, si aggiunge quello annoso legato alla fauna selvatica. I corvi a Belluno hanno distrutto il mais, che abbiamo dovuto riseminare, così come i cinghiali e i cervi fanno nel Feltrino e i lupi d'estate con le greggi ad alta quota. E quando perdiamo raccolto perdiamo reddito». Riprende De Carlo: «Gli agricoltori tutti mi chiedono di snellire la burocrazia, di avere le istituzioni al loro fianco e vorrebbero dedicarsi ad allevare o coltivare anziché sbrigare pratiche di ogni sorta. Noi le ricette le abbiamo spiegate a un recente convegno».

LE AMMINISTRAZIONI

Quali sono? «Ogni comune dovrebbe dotarsi di un tavolo permanente con le associazioni di categoria per ragionare di agricoltura insieme agli agricoltori comincia il senatore e sindaco di Calalzo -. Ma pensiamo anche alla predisposizione di bandi che favoriscano e contemplino che le aziende agricole possano adoperarsi per contribuire alla comunità per la cura del verde, per la gestione dei cimiteri, il tutto sta a coinvolgerle. Ma ancora pensiamo che debbano essere fatte delle forti campagne di sensibilizzazione sui prodotti locali coinvolgendo i commercianti. Poi vorremo che le mense e le case di riposo debbano prevedere, come facciamo già a Calalzo dal 2017 prodotti ce provengano dal territorio. E un discorso analogo lo trasferiamo sulle sagre: nelle sagre e negli eventi sarebbe bello e opportuno prevedere la possibilità di favorire la presenza di attività locali all'interno della festa stessa. Sarebbe un contribuire all'economia locale ma un biglietto da visita per i turisti, che bramano assaggiare e portarsi a casa prodotti di montagna». Infine una riflessione sulla fauna selvatica, «il cui aumento esponenziale mina le colture che vengono mangiate da cervi, cinghiali, montoni e via dicendo, ma mina anche i pascoli».

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