«Quella strada non è sicura»: investiti il figlio e l'amichetta

Giovedì 31 Gennaio 2019 di Alessia Trentin
«Quella strada non è sicura»: investiti il figlio e l'amichetta
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BELLUNO - Alla fine è successo. La provinciale di Levego ha rischiato una vittima. Non un'automobilista, ma un pedone. Due per la precisione. Mercoledì sera attorno alle 18 due minorenni sono stati investiti da un furgone, nei pressi della fontana, lungo la strada provinciale. Un tratto buio e senza marciapiede, unica via per la fermata del bus, segnalato diverse volte a chi di competenza dai residenti. Richieste di messa in sicurezza che però sono rimaste inascoltate e, dopo l'investimento, sale la rabbia. I due giovani stavano andando alla fermata dell'autobus, camminando a bordo strada, l'unico posto sicuro possibile, quando un mezzo proveniente dalla loro stessa direzione, ha urtato da dietro il primo, un diciassettenne di nome Alessandro, e poi ha quasi travolto l'amica 16enne che era davanti a lui. Alessandro se l'è cavata con una botta al gomito, la ragazza ha riportato la frattura dell'omero,  colpita con lo specchietto. È stata subito portata al pronto soccorso del San Martino di Belluno e da lì ricoverata per frattura scomposta. Nelle prossime ore verrà operata. La persona al volante del furgone, dopo l'impatto, ha accostato e ha soccorso la vittima, mentre l'amico correva a casa ad avvisare la famiglia e chiamare l'ambulanza. Sul posto sono accorsi anche i vigili. 
LA DENUNCIA«Poteva finire molto peggio denuncia la madre di Alessandro, Gemma Teti -, la ragazza ha perso l'equilibrio e se mio figlio non la sosteneva e non la buttava a lato strada sulla neve sarebbe magari finita travolta dal mezzo. Mio figlio si era messo dietro camminando in fila proprio per proteggerla e ora si sente in colpa comunque per l'accaduto, ripete che è colpa sua, ma non è così». Il dito, la donna, sa bene contro chi puntarlo. Perché quella della sicurezza lungo la provinciale davanti alla propria abitazione è una battaglia che affonda le radici nel 2015, tra provincia e comune, senza, tuttavia, cavarne un ragno dal buco. Alla fine, quasi come una brutta profezia, il suo timore più grande si è avverato. «Tra la nostra casa e la fermata dell'autobus ci sono 200 metri da percorrere a piedi, al lato della strada e con le macchine che sfrecciano a pochi centimetri - racconta -. La via è buia, senza marciapiede e molto frequentata. Quando mio figlio va a prendere l'autobus al mattino lo seguo con lo sguardo dalla finestra». 
L'INTERVENTOFino a mercoledì non era successo nulla. Per anni Teti ha portato avanti la sua battaglia senza essere troppo ascoltata né dalla Provincia né dal Comune, fino a quando nell'estate del 2018 l'assessore Biagio Giannone l'ha contattata per informarla della decisione di installare lampioni lungo la via. Recentemente l'amministrazione comunale ha reso noto di aver acquistato i dieci punti luce a led e di essere pronta ad installarli non appena le condizioni meteo lo permetteranno.
E ieri sera un altro allarme in viale Fantuzzi, altra via spesso teatro di investimenti. A farne le spese una 68enne bellunese, B.N, investita da un'auto. È in osservazione al pronto soccorso.
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