Mig 29, nuovi piloni subalari sui caccia ucraini: ecco quali bombe potrebbero trasportare

L'aeronautica ucraina pubblica sui social le foto dei caccia con pod inediti

Giovedì 22 Giugno 2023 di Silvia Sfregola
Il caccia ucraino MiG-29 (foto Twitter Aeronautica militare ucraina)

La foto è ufficiale e mostra un Mig-29 Fulcrum con una serie di piloni subalari mai visti finora nella guerra tra Mosca e l'Ucraina. A pubblicarla su Twitter è il profilo dell'Aeronautica ucraina: nell'immagine si vedono chiaramente, sotto le ali del caccia bireattore bisonico, due nuovi pod (non armati) sui sei standard. "Nuovo giorno - nuove sfide" scrivono sotto la foto i militari di Volodymyr Zelensky arrivati al giorno di guerra numero 483. 

«Nessuno conosce ancora gli usi possibili di questi piloni - si legge sul quotidiano online thedrive.com che racconta il conflitto - E nascono alcune domande molto interessanti, soprattutto tenendo conto delle precedenti modifiche apportate ai Mig-29, in linea dal 1983 per consentirgli di trasportare nuove armi fornite dall'Occidente.

I nuovi Mig-29 con i misteriosi piloni alari

E l'analisi è proprio sulla foto del jet e sulla sua didascalia che potrebbero suggerire l'inedita capacità dei caccia di Kiev di trasportare nuove bombe da sganciare nella nuova fase della controffensiva.

Nell'immagine si vede bene la parte inferiore di un Mig-29 con al centro il serbatoio del carburante supplementare: il muso biancastro fa capire che non si tratta di uno dei caccia forniti dall'aeronautica polacca o slovacca.

Ma, al di là, della sua provenienza, il dubbio è quali armi potrebbe trasportare d'ora in poi l'areo da combattimento vista la configurazione dei due piloni più vicini alle gondole dei motori. 

«Normalmente - scrive thedrive.com - sarebbero usati per i missili aria-aria (AAM) R-27R (AA-10 Alamo) con guida radar semi-attiva. Possono essere trasportati anche R-27T a guida infrarossa, ma si vedono raramente». Per quasi un anno i Mig-29 ucraini hanno utilizzato un pilone ad hoc come piattaforma per il missile ad alta velocità AGM-88, fornito dagli Stati Uniti (HARM).

I missili lanciati dai Mig ucraini

Eppure i piloni mostrati in questa immagine non rientrano in queste opzioni. La caratteristica principale è la lunghezza: sporgono dal bordo d'attacco dell'ala. Anche il colore è insolito, grigio chiaro o addirittura bianco sulla parte principale del pod. Il "cappuccio" finale arrotondato «potrebbe essere in qualche modo simile - spiegano alcuni esperti di guerra - a qualcosa che conterrebbe un emettitore di guerra elettronica o un rilevatore passivo di radiofrequenza».

«Sappiamo che l'Ucraina ha ricevuto bombe a guida di precisione Joint Direct Attack Munition-Extended Range, o JDAM-ER, con una piccola scorta di questi kit di bombe che possono colpire obiettivi fino a 70 chilometri di distanza. Finora non sappiamo quali tipi di aerei siano stati adattati per lanciare queste armi, ma il MiG-29 potrebbe essere un'opzione. In questo caso potrebbe essere stato previsto un nuovo tipo di traliccio. I supporti per bombe pesanti potrebbero anche indicare una bomba più pesante provvista del kit JDAM-ER che permette di guidarla».

Secondo un'approfondita analisi tecnica il nuovo pilone del Mig-29 sembrerebbe più simile al binario di lancio utilizzato per la versione lanciata dall'aria dell'AAM a guida infrarossa IRIS-T di progettazione tedesca, sebbene i rinforzi di oscillazione rimangano un'anomalia. Esempi di IRIS-T sono stati forniti all'Ucraina per essere utilizzati dal loro piccolo numero di sistemi di difesa aerea IRIS-T SLM. Ma, al momento, non esistono prove che questi missili siano stati integrati anche sugli aerei ucraini.

Di certo c'è che la controffensiva ucraina alla riconquista dei territori occupati dai russi è «più lenta del previsto» e qualcosa deve necessariamente cambiare nella strategia militare di Kiev. L'ammissione è uscita dalla bocca dello stesso presidente Zelensky in un'intervista alla Bbc, mentre a Londra si teneva la Conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina. A certificare il rallentamento anche le parole di Vladimir Putin che dopo aver dichiarato che «il nemico sta subendo perdite serie», ci ha messo il carico da 90: i nuovi missili nucleari balistici intercontinentali pesanti trasportabili Sarmat, in grado di veicolare all'altro capo del globo fino a 10 testate nucleari con un solo vettore - ha annunciato lo Zar - saranno presto pronti per il dispiegamento in combattimento».

Putin sfodera i missili nucleari

Il nuovo missile Sarmat aggiornato, ha avvertito il leader russo, entrerà pienamente nella «triade nucleare» - cioè la deterrenza atomica affidata ai missili lanciati da terra, dai sottomarini e dai bombardieri strategici - con cui Mosca intende «garantire sicurezza militare e stabilità internazionale». Un messaggio indirizzato agli alleati e «armatori» di Kiev, mentre all'Ucraina è indirizzata invece la minaccia delle testate nucleari tattiche consegnate alla Bielorussia. Zelensky, pur riconoscendo che le minacce atomiche di Putin non possono essere bollate con assoluta certezza come un bluff, soprattutto se provengono da «una persona senza legami con la realtà che nel XXI secolo ha lanciato una guerra su larga scala contro il suo vicino», ha tuttavia obiettato che il capo del Cremlino «teme per la propria vita, che ama molto».

L'avanzata ucraina

Intanto, nonostante la lentezza dichiarata da entrambi i fronti, verso sud l'esercito ucraino continua ad avanzare nella regione di Zaporizhzhia in direzione di Berdiansk, Melitopol e la Crimea, dove sono stati liberati 8 insediamenti come ha fatto sapere ieri il generale Aleksander Tarnavsky, che guida il comando sud (Tauria). Sul fronte orientale invece, nel Donbass, l'avanzata resta sempre faticosa, lenta, costa un tributo di sangue e di mezzi elevato e incontra la resistenza più dura da parte dei russi, che hanno anche compiuto diversi contrattacchi: in quella direzione, ha riferito il portavoce delle forze armate ucraine Andryi Kovalev, «i soldati ucraini continuano a contenere l'offensiva delle truppe russe nelle direzioni di Limansk e Bakhmut», perché Mosca vorrebbe conquistare per intero i territori delle oblast di Donetsk e Lugansk. 

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