Un vero e proprio inferno, quello che si è trovata a vivere una giovane ragazza con una semi infermità mentale.
One of the worst abuse cases in the State Courts https://t.co/7NK5NZPwh0
— Lydia Lam (@LydiaLamCNA) January 7, 2021
Gli abusi
Tutto parte da un'accusa infamante: Haslinda, moglie del 33enne Aboubakr Abdelkarim Abdelfattah, accusa la ragazza - che lei e il marito ospitavano - di aver avuto con lui un rapporto sessuale: da quel momento è incominciato un crescendo di violenze, fatte di omertà e brutalità, e che hanno ben presto coinvolto anche gli altri membri della famiglia. Hasmah Sulong si è presto unita alle figlie Haslinda e Hasniza e insieme le donne hanno ridotto la vittima in stato di schiavitù, imponendole di svolgere qualsiasi impegno domestico.
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Ma il peggio doveva ancora arrivare: incatenata a un water, la 30enne è stata sistematicamente picchiata e sottoposta a torture: ustionata con acqua bollente, costretta a nutrirsi delle sue stesse feci. Le tre donne le hanno spezzato i denti a martellate e si sono accanite su di lei fino a torcerle le dita dei piedi con delle pinze.
Un crescendo di violenza e follia che è emerso solo quando la «famiglia» adottiva ha deciso di portare la ragazza in ospedale. Lo stato in cui era ha fatto scattare le indagini. I medici si sono trovati di fronte una donna in fin di vita, coperta di vesciche da ustioni, con almeno dieci denti rotti, denutrita, svestita e sporca. Dopo otto ore in rianimazione è stata trasferita in un altro ospedale per curare le ustioni ed è stata dimessa solo dopo oltre tre mesi. Oggi soffre ancora di una deformità permanente all'orecchio.