L'eleganza è cruda e tenera, come la vita. Prada e Raf Simons firmano una collezione che rinuncia alla ridondanza ma non all'eleganza, che guarda all'essenziale e che colpisce di netto, anche in modo a volte brutale.
SOVRAPPOSIZIONI
Semplice come i cappotti architettonici portati con tute intere, come fossero uniformi. Con strappo, come le gonne longuette dagli spacchi slabbrati, che sembrano creati tirando il tessuto. I golf, le mantelle e i cappotti si portano stringendoseli al petto, necessaria eleganza, gesto definito già in passato molto Miuccia Prada. Il vestito è spesso trasparente, come le gonne, e al cappotto si sovrappone una mantella di carta o di garza. È tessuto a base carta quello per gli abitini, per il tailleur, mentre i cappotti sono spesso avvolti in una mantella di garza trasparente: «Ci siamo lasciati entusiasmare dal senso di fragilità, dai gesti sbagliati e dalla sfera della crudezza. Ogni capo porta in sé rilessi di vita», sottolinea Simons. Come la borsa di pelle stropicciata dall'uso, i fiori applicati sui vestiti, che non sono lì per caso. «C'è un senso della vita delle donne. I capi prendono forma dalle esperienze e dall'umanità non si tratta di ornamenti superficiali, ma di tracce di vita che lasciano dei segni. Abiti plasmati dall'umanità», chiosa Prada.
A casa Max Mara il direttore creativo Ian Griffiths è partito dal tempo del cubismo e della letteratura nella Riviera francese degli anni 30, dove si incontravano artisti e scrittori. Quell'età dell'oro in cui accanto ai famosi c'erano donne altrettanto famose: «Troppo poco considerate finora, non erano muse ma co-artiste», sottolinea. Zelda Fitzgerald, Dora Maar, Dorothy Parker incarnavano lo stile Riviera. Su tutte Renée Perle, compagna del fotografo Jacques Henri Lartigue. È a lei che si ispira Max Mara per i suoi top a schiena scoperta, i pantaloni di tela anni 30, le gonne lunghe, i cappelli a tesa larga: «Uno stile attualissimo, un modo moderno di vestire, valido anche per oggi».
LINEE CURVE
Altra fonte è stata l'architetta Eileen Grey e la villa E-1027 in stile modernista dove abbonda la linea curva che viene riproposta per i motivi floreali degli abiti scivolati, o per gli stupendi cappotti portati a vestaglia. «Vestiti pensati per stare in armadio non una sola stagione ma per una vita». Il tessuto principe è il lino greggio, che sembra iuta, non tinto e usato per pantaloni, giacche, gonne.
Luce, leggerezza, colori fluo, strisce, trasparenze. Il duo creativo dei gemelli Dean e Dan Caten pensa alla sua donna Dsquared2 immersa nel sole e nel mare. Le modelle, che hanno eccezionalmente sfilato a Palazzo Citterio, dove prossimamente traslocherà Brera Modern, interpretano un guardaroba che abbina pvc, paillettes, trasparenze, tessuti tecnici a leggerezza di tulle. Ancora ricordi di Giamaica, come per la collezione maschile, con la bandiera che diventa il motivo a righe di pantaloni e abiti o la scritta Giamaica impressa sui top in pvc colorato.
Mare anche per Andreadamo, che fa camminare a filo d'acqua la sua sirena surfer, iper femminile e molto marina, con capi adesi come una tuta scuba con sopra una maglieria che riproduce le onde grazie al filo flottante, reso luminoso dai cristalli applicati o ricamati. Il ricordo è quello della spiaggia di Lanzarote.