Ecco perchè sul piano storico i morti non sono tutti uguali

Venerdì 18 Settembre 2015
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Caro direttore,

nei giorni scorsi a Valdobbiadene si è svolta una commemorazione della X Mas nel corso della quale è stata anche scoperta una lapide. Il fatto ha scatenato alcune polemiche anche a causa della presenza alla celebrazione dell'assessore regionale veneta Elena Donazzan. Non ho alcuna nostalgia nè simpatie neo-fasciste, ma mi chiedo: a settant’anni di distanza i morti non dovrebbero essere tutti uguali e meritare eguale rispetto?




Luigi Piovesan

Treviso




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Caro lettore,

so di urtare la suscettibilità di qualcuno, ma i morti non sono tutti uguali. Certo, possono esserlo nella sfera degli affetti familiari e dei propri cari, non lo sono sul piano storico. Nel bilancio della storia italiana e della guerra civile che si è combattuta tra il 1943 e il 1945 non è indifferente che a prevalere siano stati gli uni (ossia gli Alleati e i partiti antifascisti) piuttosto che gli altri (ossia i nazi-fascisti ivi compresi gli uomini della X Mas). Chi parla di pacificazione declina spesso questa parola "pro domo sua" sulla scia del celebre adagio partenopeo "scurdammoce 'o passato". Ma un'autentica pacificazione, e questo vale per la Resistenza come per gli anni di piombo, si deve fondare necessariamente sul riconoscimento che la "ragione" storica stava da una parte e non dall'altra. Ciò non significa che tutti coloro che scelsero di stare dalla "parte sbagliata" fossero dei manigoldi o dei reprobi e neppure che chi stava dalla parte opposta fosse necessariamente un eroe o un salvatore della patria: anche la storia della Resistenza è stata macchiata di fatti orribili che una vulgata culturale egemonica ha cercato per decenni di nascondere o dissimulare. Ma il nostro destino, anche quello di coloro che hanno partecipato alle celebrazioni della X Mas, sarebbe stato ben diverso, e ben peggiore, se nel 1943-1945 a prevalere fossero stati i nazisti e i loro alleati e non gli Alleati e i partiti della Resistenza. Una vera pacificazione parte dal riconoscimento di questa realtà. Altrimenti è solo nostalgica propaganda.
Ultimo aggiornamento: 14:56

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