Pantani, i lati oscuri della morte nulla tolgono alla figura del campione

Mercoledì 16 Marzo 2016
Caro direttore,
ricordo che poco più di un anno fa lei in una risposta ad un lettore liquidò le voci sulla fine di Pantani come delle pure speculazioni giornalistiche. Ora la questione riemerge in modo piuttosto inquietante. Ci sarebbero le mani della camorra non tanto sulla morte del campione, quanto sulla provetta del sangue deliberatamente manipolato. Gli interessi in gioco sarebbero stati ingenti e giustificherebbero la truffa. Ricordo di avere assistito direttamente in televisione all'arrivo della tappa a Madonna di Campiglio nel giugno del 1999 e di essere rimasto sconvolto dalla eliminazione di Pantani per doping... Mi sembra che quanto viene sussurrato (un medico corrotto che falsifica la provetta, gli enormi interessi delle scommesse, il potere della camorra) renda tutto abbastanza, possibile. Purtroppo, come spesso accade, mancano i riscontri testimoniali ritenuti inconfutabili, tanto che tutto è ormai finito in prescrizione. Mi domando, a questo punto, a difesa della storia, della giustizia e soprattutto della verità, se è preferibile rassegnarsi al nulla, o piuttosto tentare di rintracciare almeno uno di quei medici sospettati di truffa. E' certo che la nostra mente e memoria non potranno mai andare in prescrizione.


Luigi Floriani
Conegliano (Tv)


----------------

Caro lettore,
non credo di aver mai liquidato voci e inchieste sulla morte di Pantani come speculazioni giornalistiche. Ho detto un'altra cosa: umanamente comprendo il desiderio dei genitori del Marco di sapere e di capire. E trovo naturale che si indaghi sui molti lati oscuri della parabola umana e sportiva del Pirata. Non mi piace invece l'accanimento un po' morboso che troppo spesso ha circondato la fine di Pantani e sono anche convinto che non si arriverà mai ad alcuna, definitiva verità sulla sua morte. Neppure dopo quest'ultima, e non nuova, indiscrezione sul ruolo della camorra dietro l'eliminazione dal Giro d'Italia del 1999 del Pirata. Soprattutto penso però una cosa: che tutto questo nulla tolga e nulla possa aggiungere alla figura di Pantani che resta uno dei più grandi campioni del ciclismo mondiale. Un fuoriclasse indiscutibile che, purtroppo per lui, ha avuto la sventura di correre in uno dei periodi più bui della storia di questo straordinario sport.
Ultimo aggiornamento: 12 Aprile, 20:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci