Le insostenibili polemiche sulla conferenza del professor Orsini in Consiglio regionale. E due (semplici) domande

Mercoledì 2 Agosto 2023
Alessandro Orsini

Egregio direttore,
leggendo il nostro giornale vedo che continua a far discutere gli ambienti politici regionali la scelta di far tenere una conferenza nel palazzo del consiglio della regione veneto al noto professor Orsini sulla guerra in Ucraina. Osservando le foto pubblicate dal Gazzettino ho visto però che la partecipazione a questa conferenza non è stata particolarmente numerosa. Dunque, come altre volte, tanto rumore e tante polemiche per nulla?


R.L.
Venezia


Caro lettore,
sgombro subito il campo da ogni equivoco.

Tra le poche certezze che ho c'è la convinzione che delle idee e delle opinioni, anche quelle estreme, non bisogna avere paura. E che, in secondo luogo, la democrazia e il confronto non si misurano con i bilancini o applicando effimere " par condicio". Quella è un'altra cosa, si chiama lottizzazione delle opinioni (e degli opinionisti): uno a te, uno a me e siamo tutti contenti. Quindi, come può capire, anche se dissento dalla gran parte delle analisi e delle posizioni del professor Alessandro Orsini sul caso Ucraina, ritengo che il molto televisivo docente della Luiss abbia tutti i diritti di esprimere i suoi punti vista in qualsiasi sede, istituzionale o meno, e trovo anche singolare la pretesa avanzata da qualcuno che una conferenzadi Orsini debba essere poi "compensata" o "riequilibrata" da un'altra conferenza di segno diverso od opposto. Quello che però mi chiedo è per quale motivo si sia deciso di organizzare un evento di questo tipo nella sede del Consiglio regionale, che, se non è cambiato qualcosa nel frattempo, era ed è l'assemblea legislativa del Veneto, non un centro studi o un istituto di ricerca e analisi. Non voglio mettere in discussione le legittime ambizioni e gli interessi culturali degli inquilini di Palazzo Ferro Fini, ma quando abbiamo pubblicato la notizia della conferenza di Orsini mi è venuto naturale pormi alcune domande. La prima: perchè mai, tra i molti originali e non meno qualificati pensatori italiani, per una "lectio magistralis" al Consiglio regionale - non quindi per la semplice presentazione di un libro -, è stato scelto "proprio" il professor Orsini le cui posizioni e tesi sono peraltro già molto note, viste le sue assidue partecipazioni a talk show televisivi? In secondo luogo: perchè, tra i molti temi possibili, la scelta di questa "lectio" è caduta proprio su un argomento come quello del conflitto russo-ucraino che poca o nessuna attinenza ha con le attività e le competenze legislative del consiglio regionale veneto e dei suoi membri? Probabilmente sono domande ingenue. A cui però, per miei evidenti limiti, non sono riuscito a trovare una convincente risposta.

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