La morte terribile di Vanessa: troppo poco è stato fatto per evitare questo ennesimo assassinio

Giovedì 21 Dicembre 2023
La morte terribile di Vanessa: troppo poco è stato fatto per evitare questo ennesimo assassinio

Egregio direttore,

ci risiamo. È passato poco più di un mese dalla morte di Giulia con tutto quello che ne è seguito, i dibattiti sulla violenza contro le donne, le polemiche sul patriarcato, gli appelli, le accorate parole del padre della ragazza e siamo qua a commentare nel nostro Veneto l'uccisione da parte di un uomo, il suo ex amante a quanto pare, di una giovanissima donna, Vanessa, una madre, in attesa di un altro figlio. Scopriamo anche che questa donna, sentendosi in pericolo, aveva denunciato il suo aguzzino. Non è stato sufficiente. Ci si chiede perché, come sia possibile che sia accaduto tutto questo. Ma temo siano domande destinate a rimanere senza una risposta.


Angelo Tamaro


Caro lettore,
ciò che mi appresto a scrivere non intende né vuole essere un atto di accusa nei confronti di nessuna istituzione od organo dello Stato in particolare.

Mi sembra però evidente che anche nel caso dell'omicidio di Vanessa, come purtroppo in molte altre situazioni, si sia fatto troppo poco per evitare questo ennesimo assassinio. Dopo la sua denuncia per stalking del 26 ottobre scorso non sono scattate tutte quelle misure che avrebbero potuto e dovuto tenere a debita distanza dall'abitazione di Vanessa il suo assassino; che avrebbero dovuto e potuto impedirgli di arrivare a casa di Vanessa armato di martello e coltello; che avrebbero dovuto e potuto segnalare a tutti la pericolosità di quest'uomo assetato di vendetta solo per il fatto di essere stato rifiutato dalla donna con cui aveva avuto una relazione di alcuni mesi.

Invece non è accaduto. Il cosiddetto Codice rosso è scattato, la casa del presunto molestatore e poi assassino è stata perquisita, sotto stati sequestrati i supporti informatici, ma in quasi due mesi non si è neppure riusciti ad estrarre dai telefonini e consegnare alla magistratura le prove, cioè i messaggi, delle minacce di cui da tempo Vanessa era vittima da parte di chi qualche mese dopo l'avrebbe assassinata a colpi di coltello e che avrebbero potuto far scattare misure più severe, per esempio il divieto di avvicinamento o anche l'imposizione del braccialetto elettronico a Baraj... Perché tutto ciò sia accaduto andrà indagato e meglio compreso. Resta il fatto che ancora una volta una donna che denuncia violenze e minacce è stata lasciata sola. Non le è stato fornito l'aiuto e la tutela che chiedeva. Che implorava. Eppure lei aveva fatto tutto ciò che era in suo potere: aveva confessato al marito il suo tradimento, lo aveva messo al corrente delle minacce di cui era da tempo vittima, aveva sporto denuncia e si era messa a nudo raccontando alle forze dell'ordine la sua storia. Tutto inutile. La sua vita è stata annientata a 27 anni sulle scale di casa da sette colpi di coltello.

Ultimo aggiornamento: 13:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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