Messina Denaro si muoveva liberamente: la forza della mafia è essere parte integrante di un territorio

Mercoledì 25 Gennaio 2023
Messina Denaro si muoveva liberamente: la forza della mafia è essere parte integrante di un territorio

Egregio direttore,
è in atto un bombardamento mediatico assillante per convincere l'opinione pubblica che l'arresto di Matteo Messina Denaro è stato un grande successo dello Stato. Ma checché ne dicano media e politici, anche il più sprovveduto dei passanti non può credere a quanto si scrive e si racconta. È semplicemente impossibile, adesso poi che si viene a sapere che un paese intero - decine di migliaia di persone - sapeva tutto, sapeva cioè esattamente chi era e dove stava, che chi di dovere non abbia mai avuto un sospetto. Non serve nemmeno tentare affannose spiegazioni a difesa delle istituzioni perché è semplicemente avvilente venire a sapere che i 30 anni di latitanza del nemico pubblico nr. 1, sono stati in realtà una esistenza normalissima, anzi pure eccessiva visti viaggi e abitudini. Che nessun investigatore, poliziotto, carabiniere o magistrato si sia mai accorto di nulla è ridicolo. Questo è lo Stato Italiano, questo è il Paese, questa è la Sicilia.

Luigi Gentilini


Caro lettore,
non so se la cattura di un boss latitante da ben 30 anni possa essere considerata un successo dello Stato. Ma, pur correndo il rischio di apparire un ingenuo, non penso neppure che l'arresto di Messina Denaro sia una montatura o il risultato di un accordo tra l'inafferrabile capo di Cosa Nostra e lo Stato o suoi rappresentanti. Ogni grande operazione investigativa presenta inevitabili zone d'ombra, lati oscuri e nasconde qualche segreto più o meno inconfessabile. Anche questa non sfugge alla regola. La cattura di un boss abituato a nascondersi e a godere di formidabili coperture, è sempre il risultato non solo di intuizioni e di certosina, infaticabile attività investigativa ma anche di fortuna, di qualche imbeccata opportuna e di errori commessi dal ricercato. In questo caso certamente la malattia oncologica ha contribuito a rendere più vulnerabile il boss e ad agevolarne la cattura. L'ha costretto a scoprirsi, a correre dei rischi per curarsi e questo ha consentito agli investigatori di chiudere il cerchio intorno a lui. Il fatto Messina Denaro potesse muoversi con sufficiente libertà, comprare case e auto, andare al ristorante senza suscitare sospetti e godendo evidentemente di connivenze, coperture e appoggi a tanti livelli, non è affatto incredibile. Non in quel territorio almeno. Non nel circondario della sua Castelvetrano. Le dice niente il fatto che, in un paese di quasi 12 mila abitanti, alla manifestazione dopo la cattura di Messina Denaro abbiano partecipato 24 persone? Le dice niente la giustificazione dell'omertà fatta dal parroco del paese? Le dicono niente le interviste ad alcuni abitanti di Campobello di Mazara? C'è chi ha detto che tutto questo gli sembrava esagerato e chi ha senza remore ha aggiunto che in tanti traevano vantaggi dalla sua presenza. Questa è la mafia. Questa è la sua forza. Questo la rende anche diversa da altre organizzazioni criminali. Essere parte integrante di un territorio, stabilire rapporti di reciproca convenienza (e connivenza) con pezzi importanti della società, ad ogni livello. Finché questo circuito non verrà spezzato la mafia non sarà sconfitta.
 

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