I passi falsi di Salvini e la spregiudicatezza dei suoi avversari. Pronti a tutto

Martedì 20 Agosto 2019
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Gentile direttore, ho votato per la Lega e per Matteo Salvini alle ultime elezioni europee. L'ho scelto non come male minore, ma nella convinzione che alcune cose potessero cambiare, ovviamente in meglio per il nostro Paese. E perchè ho apprezzato la sua mano ferma sul tema immigrazione. Confesso però di non comprendere le mosse di Salvini di queste ultime settimane. Non mi è chiaro cosa voglia fare, con chi ora voglia allearsi , se considera davvero finita questa esperienza di governo o no. Lei forse però ha capito qualcosa più di me.
Gianni Franzin
Padova


Caro lettore, Salvini corre davvero il rischio di passare alla storia come il leader che ha ballato (soprattutto a Milano Marittima) una sola estate? Non lo so.
Certamente nella gestione di questa crisi di governo, da lui stesso aperta, il leader leghista si è mostrato in troppi casi ondivago e incerto. Ha portato la legislatura sull'orlo della fine calcolando male tempi e modi e sottovalutando avversari che, in questa fase, si sono dimostrati più scaltri e abili di lui. Ha rimesso in gioco l'altro Matteo (Renzi)e riportato in auge il profeta pentastellato Beppe Grillo. Forse, non diversamente da quanto accadde a Renzi dopo il successo delle Europee di 5 anni fa, ha sopravvalutato il suo exploit elettorale del marzo scorso. O almeno l'ha gestito male. In particolare ha sottovalutato il peso e il ruolo del Parlamento che, soprattutto in certi frangenti, è assai più determinante di piazze, social e sondaggi. Se voleva andare al voto Salvini doveva farlo subito dopo le Europee. Alla luce dell'esito elettorale che ribaltava i rapporti di forza dentro la coalizione di governo, sarebbe stata un scelta logica e ben difficilmente il Quirinale l'avrebbe osteggiata. Averla decisa ad agosto - salvo poi ripensarci e rilanciare l'alleanza -, alla vigilia della manovra economica, ha consentito che si saldasse in unico fronte chi al voto non vuole proprio andare perchè ne uscirebbe molto ridimensionato (M5s ma anche pezzi di Fi) e l'opposizione di sinistra. Ora Salvini sembra all'angolo, la sua marcia trionfale si è improvvisamente interrotta e anche sul fronte, cruciale, dell'immigrazione ha dovuto fare un passo indietro cedendo nei giorni scorsi al diktat di Conte sulla Open arms. Cosa però accadrà nei prossimi giorni nessuno può saperlo. Mai come in questi momenti si scopre che la politica è davvero l'arte dell'impossibile. Inutile dunque fare pronostici. Anche perchè se Salvini ha inanellato una serie di passi falsi, i suoi avversari hanno brillato per spregiudicatezza e disinvoltura. Dimostrandosi pronti a tutto pur di restare o tornare al governo. Davvero un mediocre spettacolo.
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