Caro direttore,
a differenza del lettore del Lido Di Venezia che incredibilmente esalta la persona di Enrico Letta, forse bravo portavoce agli esteri ma inconcludente e poco onesto primo ministro, io credo che se si vogliono veramente risolvere i problemi per rilanciare lavoro e imprese, si deve partire dall'applicazione della spending review.
Carlo Cottarelli, commissario straordinario per la spending review, non aspetta che l'ordine per presentare i tagli urgenti quanto necessari, anche se per essere applicati dovranno passare attraverso il Parlamento e con tempi che si annunciano biblici. Quindi chissà quando mai noi viventi ne vedremo la loro totale applicazione. Auguri Italia.
Elvis Sassali
Nervesa della Battaglia (Tv)
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Caro lettore,
la definizione di "poco onesto" rivolta ad Enrico Letta mi sembra ingenerosa, anzi sbagliata. Come ho già scritto, Letta è stato un premier poco coraggioso e scarsamente incisivo proprio in una fase in cui servivano invece capacità decisionali e determinazione.
Alla fine, il suo governo verrà ricordato soprattutto per le peripezie fiscali sul taglio-non taglio dell'Imu. Ma sulla serietà e rettitudine morale di Letta mi sembra non ci sia proprio nulla da dire. E credo lo abbia dimostrato anche negli ultimi convulsi giorni della sua permanenza a Palazzo Chigi. Purtroppo però vale anche per lui un vecchio principio: l'etica in politica è necessaria, ma da sola non basta. Proprio la spendig review è stato uno dei terreni su cui Letta ha mostrato tutti i limiti della sua azione di governo.
Alla fine i tagli sono stati applicati agli enti locali (neppure a tutti in verità), ma la spesa pubblica nel suo complesso ha continuato a crescere, senza peraltro migliorare in efficienza e produttività. Purtroppo anche per Renzi non ci sarà alternativa: la ripresa passa necessariamente attraverso una cura dimagrante del potere pubblico e a una contestaule riduzione del peso fiscale su famiglie e imprese. Altre strade non ce ne sono. Neppure per il "magico" Matteo.
Ultimo aggiornamento: 13:51
a differenza del lettore del Lido Di Venezia che incredibilmente esalta la persona di Enrico Letta, forse bravo portavoce agli esteri ma inconcludente e poco onesto primo ministro, io credo che se si vogliono veramente risolvere i problemi per rilanciare lavoro e imprese, si deve partire dall'applicazione della spending review.
Carlo Cottarelli, commissario straordinario per la spending review, non aspetta che l'ordine per presentare i tagli urgenti quanto necessari, anche se per essere applicati dovranno passare attraverso il Parlamento e con tempi che si annunciano biblici. Quindi chissà quando mai noi viventi ne vedremo la loro totale applicazione. Auguri Italia.
Elvis Sassali
Nervesa della Battaglia (Tv)
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Caro lettore,
la definizione di "poco onesto" rivolta ad Enrico Letta mi sembra ingenerosa, anzi sbagliata. Come ho già scritto, Letta è stato un premier poco coraggioso e scarsamente incisivo proprio in una fase in cui servivano invece capacità decisionali e determinazione.
Alla fine, il suo governo verrà ricordato soprattutto per le peripezie fiscali sul taglio-non taglio dell'Imu. Ma sulla serietà e rettitudine morale di Letta mi sembra non ci sia proprio nulla da dire. E credo lo abbia dimostrato anche negli ultimi convulsi giorni della sua permanenza a Palazzo Chigi. Purtroppo però vale anche per lui un vecchio principio: l'etica in politica è necessaria, ma da sola non basta. Proprio la spendig review è stato uno dei terreni su cui Letta ha mostrato tutti i limiti della sua azione di governo.
Alla fine i tagli sono stati applicati agli enti locali (neppure a tutti in verità), ma la spesa pubblica nel suo complesso ha continuato a crescere, senza peraltro migliorare in efficienza e produttività. Purtroppo anche per Renzi non ci sarà alternativa: la ripresa passa necessariamente attraverso una cura dimagrante del potere pubblico e a una contestaule riduzione del peso fiscale su famiglie e imprese. Altre strade non ce ne sono. Neppure per il "magico" Matteo.
