Ancora su Vannacci: le sue convinzioni sono legittime, ma un generale deve tener conto del suo ruolo (e del suo ego)

Martedì 22 Agosto 2023

Caro direttore,
sono stupito nel leggere nell'articolo sul generale Vannacci come il nostro giornale si sia accodato agli altri giornaloni, non è corretto estrapolare solo le frasi più "dure" ingenerando una falsa e limitata informazione sulla figura di un uomo che tanto ha dato all'Italia (posso chiamarla Patria o è politicamente scorretto?). Lasci alla sinistra simili mezzucci.

Rinaldo Rinaldi


Caro lettore,
forse ci saremo e mi sarò espresso male.

Ma faccio fatica a capire i suoi rilievi. Le affermazioni più discusse del generale Vannacci sono ovviamente quelle su omosessualità, diversità e immigrazione che hanno scatenato il dibattito. Peraltro l'alto ufficiale in diverse interviste successive, le ha rivendicate, difese e ribadite. Magari le ha meglio argomentate e circostanziate, ma non le ha in alcun modo smentite. Lui la pensa così. Certamente nel libro, che conta oltre 300 pagine, c'era anche molto altro. Ma senza quelle opinioni il testo del pur valoroso comandante sarebbe passato quasi certamente inosservato. Cosa dovevamo fare: pubblicare in allegato al giornale l'intero libro? E solo questo ci avrebbe legittimato a dar conto delle polemiche che ha suscitato anche dentro il centrodestra? Peraltro proprio in questa rubrica abbiamo scritto con chiarezza che le convinzioni che il generale Vannacci ha maturato su diversi temi e poi trasferito nel suo libro, sono del tutto legittime e, come cittadino, ha tutto il diritto di manifestarle. Non solo: piaccia o non piaccia, esse interpretano, in tutto o in parte, il sentire di una parte dell'opinione pubblica. Ho espresso invece alcune perplessità, che confermo, sull'opportunità che un comandante che occupa un ruolo di tale prestigio e che rappresenta un'istituzione come l'Esercito e le sue élite, si esprima pubblicamente e con toni così netti, su argomenti tanto controversi e delicati, come sono appunto l'omosessualità e le diversità. Temi, su cui esistono sensibilità e opinioni molto diverse, anche nello stesso mondo di Vannacci e tra i suoi stessi sottoposti. Da parte di un generale di tanta esperienza e di tanto valore credo fosse giusto tenerne conto: in certi ruoli bisogna avere anche la capacità di tenere a freno il proprio ego, di far prevalere il "Noi", cioè ciò che si rappresenta, sull' "Io". Aggiungo che avrei detto e scritto le stesse cose anche se un altro generale, di orientamento politico-culturale diverso da Vannacci, avesse espresso opinioni di senso contrario o fosse al centro dell'attenzione per altri tipi di affermazioni. Non si tratta di essere di destra o di sinistra. Nè di piegarsi a qualche mezzuccio, ma di essere coerenti con se stessi, cercando di usare lo stesso metro di giudizio nei confronti di tutti. 

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