Filippo e Giulia, la domanda a cui facciamo fatica a rispondere: com’è potuto accadere?

Domenica 19 Novembre 2023
Filippo e Giulia, la domanda a cui facciamo fatica a rispondere: com’è potuto accadere?
Caro direttore,
era un bravo ragazzo Filippo, così lo dipingono a leggere ed ascoltare le tante dichiarazioni susseguitesi dalla scomparsa sua e di Giulia, la fidanzata, da qualche tempo ormai ex. Sono tutti “bravi ragazzi”, peccato che poi uccidano le loro compagne, fidanzate, mogli, presi da improvvisi raptus di devastante follia, assurda ed ingiustificabile. Dal momento della sparizione dei due giovani, entrambi poco più che ventenni, il copione era già scritto perché troppe volte queste storie si sono ripetute con un finale sempre uguale: l’uccisione di lei. Ora gli avvocati arzigogoleranno ad libitum e avremo dirette lunghissime in televisione con “esperti” d’ogni risma per scandagliare questa ennesima, tragica, vicenda. Il polverone mediatico s’è già alzato ed ammorba l’aria di questo novembre dal clima anomalo rendendoci, se possibile, ancor più cattivi e rancidi nell’animo mentre giochiamo a scegliere il motivo migliore che ha spinto Filippo ad uccidere. La risposta, al momento, è ancora sospesa nel vento mentre un’altra giovane ragazza è stata uccisa e quello che doveva essere amore alla fine si è rivelato solo possesso. Riposa in pace giovane Giulia.
Lettera firmata
Treviso


Caro lettore,
forse Filippo era davvero un bravo ragazzo prima di precipitare nell’abisso dell’odio feroce e della vendetta totale. O forse non lo era più da tempo, ma riusciva ad apparire tale, mascherando la rabbia cieca e feroce che covava dentro di sé verso Giulia, colpevole di voler vivere una sua vita e di volersi costruire un futuro che non prevedeva necessariamente la sua presenza. Non lo sappiamo. Forse gli psicologi proveranno a spiegarci davvero chi è o chi era questo 22enne dalla faccia pulita ma capace di sporcarsi le mani con il sangue della sua ex fidanzata fino ad ucciderla e a scaraventarla in un burrone. È inutile in questo momento e anticipare sentenze o emettere verdetti. Certo non può non colpire e lasciare senza parole il fatto che un ragazzo di 22 anni, ex liceale ed ora studente universitario di ingegneria, cresciuto a quanto sappiamo senza particolari problemi economici o di altro tipo, si senta in diritto di negare la vita a una sua coetanea, alla sua ex fidanzata, solo perché lei rivendicava il suo sacrosanto diritto di scegliere: con chi stare insieme, quando laurearsi, che vita immaginare per se stessa. Come se Giulia non potesse avere sentimenti, passioni e ambizioni che non fossero da lui condivise e approvate. Un’idea malata dell’amore e un analfabetismo umano e sentimentale che, purtroppo, si sono trasformati in tragedia.
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