​Sia da destra e che da sinistra
ostacoli a un Paese normale

Mercoledì 26 Marzo 2014
Caro direttore,

scendere da un taxi e a fronte del pagamento della corsa ricevere una ricevuta fiscale emessa da un dispositivo abbinato al tassametro; ricevere spontaneamente da un medico specialista la ricevuta fiscale senza sentirmi dire "120 euro con la ricevuta o 100 senza" e potendone detrarre interamente l’importo; detrarre dal proprio reddito la parcella dell’avvocato, del notaio, di un qualsiasi professionista, di un idraulico o di un elettricista; equiparare tutti i lavoratori dipendenti del pubblico impiego a quelli privati sia nei diritti che nei doveri, compresa cassa integrazione, mobilità ecc.; parcheggiare facilmente nella propria città grazie all’esistenza di parcheggi o autosilo; indurre tutti i cittadini a pagare il biglietto del tram o dell’autobus; sospendere per un mese l’attività di un negozio che non emette lo scontrino fiscale; far pagare alle rendite finanziarie le imposte con le stesse aliquote Irpef, ovvero progressive; ecc. ecc.. Avere tutto ciò dipende da un governo di destra, di sinistra, di centro, di centrodestra, di centrosinistra?




Mario Pretin

Mestre



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Caro lettore,

per soddisfare alcune delle sue aspettative (per esempio: pagare il biglietto del tram) basterebbe vivere in un Paese, dove i cittadini, vecchi e nuovi, siano consapevoli di non avere solo diritti, ma anche, e innanzitutto, dei doveri. Per altri "desideri" che lei minuziosamente elenca non penso sia un problema di schieramento politico. Basterebbe avere un governo che governa. E che non pieghi il capo, per convenienza o mancanza di coraggio, di fronte agli interessi costituiti e alle resistenze delle corporazioni.



Purtroppo nè destra nè sinistra, in questi anni, sono stati capaci di andare molto oltre gli annunci. Ma la scommessa che l'Italia deve vincere è proprio questa: spezzare la mortificante rete delle rendite di posizione e dei troppi poteri di veto. Che non hanno sempre un preciso colore politico. Talvolta trovano coperture in un conservatorismo illiberale assai diffuso in Italia. Ma spesso hanno trovato cittadinanza in quella sinistra che sulle rendite di posizione ha costruito in tanti anni la sua forza. Ma se non riusciamo a spezzare questa morsa, difficilmente diventeremo un Paese non dico europeo, ma almeno normale.
Ultimo aggiornamento: 16:12

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