I morti da coronavirus: non facciamo terrorismo psicologico, raccontiamo la realtà. Che è molto seria e non va sottovalutata

Venerdì 6 Marzo 2020
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Egregio direttore,
mi permetto di far notare che il titolone di ieri dell'edizione di Venezia: "Il virus stronca ottico a Venezia" è fuorviante. Leggendo l'articolo viene spiegato che il signore deceduto era gravemente ammalato da tempo. L'informazione non dovrebbe creare allarmismo. Questo è solo terrorismo psicologico.
Non pubblicherete questa lettera immagino, ma ci tenevo ad esprimervi il mio pensiero.

Teresa Brussa
Venezia



Cara lettrice,
pubblico invece volentieri la sua lettera. Perché ci è utile per spiegare come vengono diffuse le informazioni sul coronavirus, come vanno valutate e interpretate. Da parte nostra non alimentiamo alcun allarmismo. Ma stiamo anche molto attenti a non minimizzare. Nel caso specifico ci siamo attenuti con scrupolo alle indicazioni delle autorità sanitarie.
Il bollettino ufficiale emesso quotidianamente dalla Regione Veneto ha inserito il decesso del signor Danilo Carraro tra le morti causate dal coronavirus. E quindi come tale lo abbiamo considerato anche noi. Non abbiamo le competenze per metter in dubbio ciò che hanno valutato medici ed esperti, nè intendiamo sostituirci a loro. Naturalmente nei nostri articoli abbiamo anche precisato che Carraro era già gravemente malato ed era stato ricoverato in ospedale per aver contratto un'infezione, ma poiché le strutture sanitarie hanno valutato che la causa principale della sua morte è stato il coronavirus, abbiamo scritto esattamente questo. Non è terrorismo psicologico, è rispetto della scienza, è corretta informazione e anche consapevolezza del nostro ruolo. Noi, soprattutto in un momento come questo, non dobbiamo tranquillizzare chi ci legge.
Dobbiamo raccontare ciò che sta accadendo. E ciò che sta accadendo, anche se qualcuno forse preferirebbe non leggerlo o non sentirselo dire, è qualcosa di molto grave a cui non eravamo preparati e di cui non siamo in grado di valutare le vere conseguenze. La tentazione di negare la realtà, è umana. Ma ci sono momenti in cui è necessario invece guardarla negli occhi. Capire e agire. Nei primi giorni dell'epidemia in molti hanno commesso il grave errore di sottovalutare il coronavirus e i suoi effetti. Non lo possiamo più fare e non possiamo più permettere che qualcuno la faccia. Perchè in gioco c'è la vita delle persone.
Ultimo aggiornamento: 7 Marzo, 20:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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