Nessun abito giustifica volgarità e violenze. È la testa degli uomini che deve cambiare, non l'abbigliamento delle donne

Giovedì 14 Luglio 2022
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Egregio direttore,
a proposito del concetto Se ti vesti così, te la cerchi... C'è la libertà di chiunque di vestirsi a proprio piacimento, d'accordo. Siamo tutti custodi attenti della nostra ricchezza (anche dei quattro soldi che portiamo con noi ogni giorno) mettendola al riparo dall'interesse altrui. Mi sembrerebbe ovvio avere lo stesso riguardo per la nostra sessualità che vale molto, molto di più.

Natale Trevisan


Caro lettore,
mi permetta di offrirle anche un diverso punto di vista e di proporle una riflessione su questo tema. Le chiedo: lei pensa davvero che il problema sia rappresentato da certi abbigliamenti, da quanti centimetri di pelle una donna sceglie di scoprire o da quanto attillato preferisce sia il vestito che quella sera o quel giorno vuole indossare? O il vero problema non sta piuttosto dentro la testa di chi ritiene, anzi si sente in diritto di pensare, che una donna non si veste in un certo modo perchè con quella gonna, con quella camicia o con quel top si sente bene con se stessa e non perchè ha deciso di trasformarsi in preda sessuale o di istigare qualcosa o qualcuno? Dobbiamo ancora convivere con l'idea che uno spacco più profondo o una scollatura più accentuata possano legittimare o giustificare commenti grevi e morbosi o addirittura brutalità e violenze? Non ci sfiora l'idea che scegliendo di indossare un vestito piuttosto che un altro, una donna cerca innanzitutto se stessa o la propria gratificazione e non necessariamente altro? E' così difficile accettare che quella sia, innanzitutto, una scelta di libertà? E che, come ogni scelta, anche questa può essere apprezzata o detestata, ma va certamente rispettata? Il buon gusto oggi è merce rara, lo sappiamo. Per averne prova basta girare per le strade delle nostre città. Ma non confondiamo i piani. Qui non stiamo parlando di bon ton o di galateo, di stile o di eleganza. In gioco c'è altro: la dignità, il rispetto, il diritto di scegliere, di essere se stesse e di poter vivere senza essere vittime di una cultura retriva del rapporto uomo-donna. Lei dice che occorrerebbe avere riguardo per la propria sessualità. Ha perfettamente ragione. Ma forse questo riguardo dovrebbero imparare ad averlo innanzitutto gli uomini. O almeno certi uomini. Che troppo spesso hanno un'idea del tutto sbagliata del sesso e della sessualità. Della loro e di quella delle donne.

      
 

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