Tumori, obiettivo diagnosi di precisione: verso nuovi maker polmone e prostata

Venerdì 2 Luglio 2021
Tumori, obiettivo diagnosi di precisione: verso nuovi maker polmone e prostata

L'obiettivo nella ricerca per i tumori è arrivare ad avere una diagnosi il più precisa possibile. Nell'era della medicina personalizzata, anche la diagnosi precoce del cancro deve essere di precisione. Basata cioè su nuovi biomarcatori che superino gli attuali criteri di valutazione e selezione del paziente a rischio, limitati al sesso e all'età. «Un obiettivo fondamentale soprattutto per alcuni tumori diffusissimi come quelli del polmone o della prostata», per i quali sono in arrivo nuovi indicatori-spia. È lo scenario prospettato durante l'evento Tumori e screening in Italia, promosso da Ropi (Rete oncologica pazienti in Italia).

Fra i temi oggetto del confronto, informa una nota, anche «le prime evidenze emerse da trial clinici europei e da uno studio attualmente in corso all'Istituto nazionale tumori (Int) di Milano».

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«La diagnosi precoce dei tumori permette di ridurre negli anni futuri la mortalità per cancro - afferma Stefania Gori, presidente Ropi - È quindi necessario aumentare il numero di persone che aderiscono agli screening oggi disponibili, ridurre le differenze interregionali, recuperare gli esami non eseguiti nel 2020 a causa dell'emergenza Covid-19, progettare screening per altre patologie tumorali. Questo Ropi chiede oggi alle istituzioni, in linea con il Piano europeo per la lotta contro il cancro 2021». «Oggi è indispensabile lavorare ai biomarcatori dedicati soprattutto a quei tumori per cui ancora non si hanno test di screening consolidati, come per il tumore del seno, del colon-retto o del collo dell'utero, e in cui la diagnosi precoce è più difficile - sottolinea Giovanni Apolone, direttore scientifico dell'Int - o per le altrettanto diffusissime neoplasie della prostata e del polmone, dove ancora non vi sono strumenti adeguati. I dati emersi da recenti trial clinici europei e da studi in corso, attuati anche all'interno del nostro Istituto, ci fanno però ben sperare che questo obiettivo sia un traguardo ormai prossimo. Per adeguarci alle nuove esigenze degli screening oncologici, rendendoli strumenti ancora più performanti, dovremo insomma aumentare le ricerche più innovative in grado di identificare biomarcatori sempre più precisi, che si affianchino agli attuali parametri di sesso ed età su cui si effettua la selezione del paziente potenzialmente a rischio». 

Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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