Latina, autoscuole dimenticate: «Rischiamo il collasso». In provincia sono 80 le attività chiuse

Giovedì 14 Maggio 2020 di Barbara Savodini
Roberta Di Fazio
Dimenticati, con una mole infinita di esami, una montagna di richieste di conseguimento patente da sbrigare e senza una data di riapertura: la crisi da covid non risparmia le 80 autoscuole della provincia di Latina. Emblema dello status quo, identico per altre 7mila attività italiane, una conferenza stampa del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, diventata ormai celebre nel settore proprio perché la questione, che non era neppure in scaletta, è stata liquidata ai titoli di coda con un lapidario “le autoscuole restano chiuse”.

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A farsi portavoce del malcontento e delle difficoltà del settore è Roberta Di Fazio, titolare dell’omonima autoscuola di Fondi (in totale sono 5 in città) e autrice di una lettera fiume al ministro in cui, da donna a donna, espone un lungo elenco di problemi. Il primo della lista è sicuramente la mancanza di un giorno per la riapertura e, più in generale, di una pianificazione per la ripartenza. «Una data – spiega Roberta Di Fazio - ci consentirebbe almeno di riorganizzare il lavoro per tempo. Abbiamo chiesto di lavorare in streaming, di fare lezioni teoriche in remoto per esempio. Abbiamo proposto anche di tornare in aula nel rispetto delle distanze di sicurezza, con quattro alunni per volta e ancora di tornare a fare gli esami nelle autoscuole anziché in motorizzazione. Ho lavorato tanto a queste proposte inviando tutto al ministero e alle associazioni di categoria ma mi sono scontrata con un muro di gomma: nessuna risposta, nessuna data per la ripartenza, niente, neppure un cenno».

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La situazione sarebbe già abbastanza complicata con due mesi di arretrati ma non si può non tenere in considerazione che, al momento del lockdown, la quantità di richieste di conseguimento patente era davvero consistente. Alla riapertura, insomma, senza una pianificazione preventiva, si rischia il collasso. La paralisi del settore, oltre a bloccare tutti i neo-maggiorenni, ha avuto pesanti ripercussioni anche nel mondo del lavoro. Basti pensare agli autotrasportatori che potrebbero aver bisogno di un nuovo titolo per guidare un mezzo di cilindrata maggiore, o chi ha bisogno della patente per lavorare ma non può recuperare i punti persi a causa di multe ed eccessi di velocità. «Solo in provincia di Latina – aggiunge – ci sono da fare 1.600 prove il tutto senza considerare la carenza cronica di esaminatori alla motorizzazione già prima del lockdown. In tempi normali avremmo fatto un sit-in, qualcuno di avrebbe ascoltato, e invece in tempi di pandemia è vietato anche questo e la nostra categoria resta nell’oblio».
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