Lo sciopero indetto dal sindacato Clpt al porto di Trieste - così come gli altri proclamati dal 15 al 20 ottobre in altre località italiane - è "illegittimo".
Portuali, commissione garanzia: sciopero Trieste illegittimo
Il blocco delle attività portuali è stato annunciato dal 15 al 20 ottobre. Motivazione: i lavoratori rigettano l'obbligatorierà del green pass. Secondo il garante, comunque, il profilo di illegittimità si riferisce a tutti gli «scioperi generali proclamati dalla federazione Italiana Sindacati intercategoriali». «Con riferimento agli scioperi generali in oggetto - si legge nel testo - rispetto ai quali la Commissione ha espresso una valutazione di illegittimità, si ritiene opportuno segnalare che le annunciate modalità di attuazione per la loro unicità destano particolare preoccupazione per il possibile verificarsi, alla luce del delicato contesto sociale , di gravi comportamenti illeciti».
La posizione dei portuali
«Siamo determinati sulle nostre posizioni, ma siamo sempre disponibili a discutere con chiunque», dice intanto Alessandro Volk, componente del direttivo del Coordinamento lavoratori portuali Trieste, alla vigilia dello sciopero in porto. Tuttavia, se il Governo dovesse posticipare l'obbligo del Green pass, Volk anticipa che «nel caso prenderemmo nota e ci adegueremmo, non avrebbe senso domani bloccare il porto. Se ad esempio il Governo proponesse una proroga al 30 ottobre sarebbe una mossa intelligente da parte del Governo per prendere un pò di tempo e trovare poi una soluzione». Ma non è questa l'intenzione dell'esecutivo.
I costi del tampone
In merito al rifiuto di annullare la protesta nonostante le le aziende abbiano dato la disponibilità ad accollarsi il costo del tampone, Volk chiarisce: «Perché solo ai lavoratori portuali? Gli altri lavoratori valgono di meno? In ogni caso verrebbe pagato solo da alcune aziende, altre non pagherebbero. Quindi è una situazione fuori da qualsiasi norma. Si crea discriminazione nella discriminazione: tutti i lavoratori devono avere lo stesso tipo di trattamento». Ecco perché «la cosa più semplice e intelligente è ritirare questo decreto». E se il governo fornisse i tamponi gratuiti a tutti i lavoratori? «Se sarà così ne discuteremo».