«Ti hanno cambiato la serratura». Ad avvertire la proprietaria di un appartamento del centro storico di Artena è stato un vicino. La donna ha subito pensato che qualcuno le avesse occupato casa.
Dentro casa non pareva esserci nessuno. Poche persone a cui chiedere. La stradina nel cuore del borgo non è densamente abitata: ci sono alcuni edifici abbandonati, in altri vi alloggiano lavoratori che escono la mattina presto e rincasano la sera. Alcuni residenti erano in ferie, così, nei giorni scorsi, nessuno aveva visto entrare o uscire qualcuno, né erano state notate luci accese. Nessun sacchetto dell'immondizia era stato esposto per il ritiro da parte degli operatori del porta a porta, che passano ogni mattina con i muli. Cos'era successo? Un mistero che ha mandato su tutte le furie la donna.
TRA RABBIA E INCREDULITÀ
La soluzione è stata svelata pian piano da un passaparola tra vicini. È così emerso che un residente nei giorni scorsi aveva visto armeggiare qualcuno nel vicolo. Un altro, la mattina di mercoledì, aveva notato tre persone davanti all'abitazione dell'artista e uno di loro portava in mano una cartellina del Tribunale. L'ipotesi ha iniziato a prendere corpo: gli ufficiali giudiziari del Tribunale di Velletri potevano aver sbagliato porta. Potevano aver cambiato la serratura all'abitazione sbagliata perché ingannati dall'incerta toponomastica, modificata più volte dal Comune. L'abitazione accanto è interessata da anni da una procedura giudiziaria di recupero di un credito, così, quando è arrivato nel centro storico, il personale del tribunale sarebbe stato ingannato dalle diverse numerazioni civiche sovrapposte negli anni. «Qualcosa del genere stava per succedere anche una decina di anni fa ha raccontato la Chiara Boccassini ma io ero in casa e ho fatto capire che l'abitazione interessata dalla procedura era quella accanto. Stavolta ha proseguito - quello che è accaduto è incredibile. Chi mi pagherà i danni?».
«Non posso più entrare e non mi hanno nemmeno avvisata mettendo un cartello sulla porta» ha detto sconsolata mercoledì sera davanti all'abitazione. La conferma dell'ipotesi dell'errore dell'ufficiale giudiziario è arrivata la mattina dopo. L'artista romana ha fatto chiamare in Tribunale dal proprio avvocato. «Hanno ammesso lo sbaglio ha raccontato dicendo che è stato causato dalla numerazione civica sbagliata. È davvero assurdo - ha aggiunto -, meno male che non è la mia abitazione principale, altrimenti come avrei fatto?». La stessa cosa se la sono chiesta anche i vicini di casa e tutti coloro che sono rimasti sbalorditi dalla vicenda.