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Strage di Erba, l'udienza rinviata al 16 aprile. La difesa di Olindo e Rosa: dimostreremo che le prove sono ammissibili

Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all'ergastolo per il quadruplice omicidio dell'11 dicembre 2006, hanno chiesto e ottenuto di non essere ripresi

Venerdì 1 Marzo 2024

Marzouk: quella casa non c'entrava nulla con lo spaccio

«L'unica soddisfazione è che la casa di Erba non era un luogo di spaccio come hanno fatto sembrare.

Non c'entra niente con lo spaccio. Questa è una soddisfazione». Commenta così Azouz Marzouk, uscendo dal palazzo di giustizia di Brescia, la prima udienza sulla richiesta di revisione del processo per strage di Erba, nella quale furono uccisi sua moglie Raffaella Castagna e il loro bimbo di 2 anni, Youssef Marzouk, strage per la quale sono stati condannati in via definitiva all'ergastolo Olindo Romano e Rosa Bazzi, loro vicini di casa.

Legale Marzouk: lui è in aula come vittima

«Lui è qui come vittima, un ruolo che mai gli è stato riconosciuto». Lo spiega l'avvocato Luca D'Auria, parte civile per Azouz Marzouk, padre di Youssef e marito di Raffaella, due delle vittime della strage di Erba. Marzouz è in aula a Brescia - dove da stamane sono in discussione le istanze per la revisione del processo - con Olindo Romano e Rosa Bazzi (la coppia è nella gabbia degli imputati). D'Auria e l'avvocato Solange Martignoli chiedono che sia sentito un tunisino amico di Marzouk che ritiene la criminalità organizzata l'humus in cui è maturata la strage dell'11 dicembre del 2006, per la quale il processo si è concluso con la condanna definitiva all'ergastolo per Romano e Bazzi.

L'udienza rinviata al 16 aprile

Comincerà il 16 aprile a parlare la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi nel processo in cui si discutono le istanze di revisione del loro ergastolo per la strage di Erba. L'udienza è stata rinviata ed è stata in particolare la difesa a chiedere il rinvio per rispondere adeguatamente al pg e all'avvocato generale.

Le foto della strage

Nell'aula del tribunale di Brescia, dove è in corso l'udienza del giudizio di revisione sulla strage di Erba, vengono mostrare le foto dell'appartamento di Raffaella Castagna dopo il massacro dell'11 dicembre del 2006. Una scelta che il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli 'giustificà per spiegare l'illogicità di sostenere certe vie di fuga da parte degli aggressori della strage.

"Prove inesistenti"

Quelli presentati dalla difesa di Olindo e Rosa per chiedere la revisione del processo sulla strage di Erba «non sono fatti nuovi dal punto di vista probatorio» secondo l'a«vvocato dello Stato Domenico Chiaro, così come le intercettazioni che «non assurgono a dignità di prove». Per quanto riguarda il presunto deficit mentale di Rosa Bazzi «c'è il sospetto che ci fosse interesse» da parte dell'imputata a rispondere in modo scorretto ai consulenti. Non sa dove è il Brasile, in Spagna, ha risposto. E Olindo »inizialmente era apparso non avere rimorsi, poi la ritrattazione. Dategli l'Oscar a questo punto«. 

Olindo e Rosa non saranno ripresi

I giudici della seconda sezione penale della corte d'Appello di Brescia chiamati a decidere sulla richiesta di revisione per la strage di Erba hanno ammesso le telecamere in aula, le riprese verranno effettuate da tre macchine fisse di 'Un giorno in Preturà, ma Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati in via definitiva all'ergastolo per il quadruplice omicidio dell'11 dicembre 2006, hanno chiesto e ottenuto di non essere ripresi. Si tratta del primo atto dell'udienza da cui sono esclusi i giornalisti. Un atto al buio: finora i giornalisti non hanno potuto neppure ascoltare l'audio dell'aula e gli interventi delle parti sull'ammissione delle telecamere. In sala stampa la scritta 'La legge è uguale per tuttì è rimasta finora fissa sugli schermi predisposti per far seguire l'udienza.

Le parole di Azouz

«Sono emozionato, stiamo avendo la nostra rivincita. Inizialmente pensavo che Olindo e Rosa fossero colpevoli, poi già nel primo anno dopo il massacro ho cambiato idea e ora credo che non è stata fatta giustizia. Oggi possono riparare». Lo spiega Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime della strage di Erba, entrando nell'aula di Brescia dove inizierà l'udienza del processo di revisione. «La pista della droga è quella che tutti vogliono far credere, ma mi danneggia visto che mi sto trasferendo in Italia. Credo non sia stata fatta giustizia e ora spetta ai giudici farla» conclude Azouz Marzouk.

Folla di giornalisti e curiosi a Brescia che si prepara ad assistere all'udienza di revisione per la strage di Erba. Davanti all'ingresso del Palazzo di giustizia, in via Lattanzio Gambara, ci sono già alcune decine di persone che ambiscono a porter accedere ai pochi posti messi a disposizione in aula, a cui si accede solo tramite pass, da dove poter seguire il dibattimento. La stampa, che non potrà entrare nell'aula dove sono ci saranno Olindo Romano e Rosa Bazzi - la coppia condannata in via definitiva all'ergastolo per il massacro dell'11 dicembre del 2006 -, è in attesa dell'arrivo dei protagonisti.

Tra i parenti delle vittime è atteso solo Azouz Marzouk che nella strage ha perso la moglie Raffaella e il figlio Youssef di soli 2 anni.

Ultimo aggiornamento: 22:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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