Renzi: «A ottobre referendum sulle riforme, decidono gli italiani. Il 19 sarò in aula per la sfiducia»

Sabato 9 Gennaio 2016
Renzi: «A ottobre referendum sulle riforme, decidono gli italiani. Il 19 sarò in aula per la sfiducia»
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«Lunedì 11 gennaio la Camera vota la IV lettura delle riforme costituzionali. Poi toccherà al Senato e ad aprile il voto finale ancora della Camera. Quindi - ragionevolmente - a ottobre il referendum finale. Saranno semplicemente gli italiani e nessun altro a decidere se il nostro progetto va bene o no». Lo afferma il premier Matteo Renzi sulla sua Enews settimanale annunciando che sarà inaula quando si discuterà la mozione di sfiducia contro il governo.

«Martedì 19 gennaio il Governo va alla Camera sulla base dell'ennesima mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni. Mi presenterò personalmente a Montecitorio per illustrare nel dettaglio che cosa abbiamo fatto sino ad oggi e cosa intendiamo fare. Una mozione di sfiducia è un atto molto impegnativo e solenne: per rispetto ai deputati e ai cittadini parleremo con molta chiarezza e determinazione». 

«L'Italia non va in Europa a battere i pugni sul tavolo», ma chiede «rispetto» e «regole uguali per tutti» su temi come la «politica energetica» o gli «aiuti di stato», sottolinea poi Renzi. «Ho letto molte polemiche sul rapporto tra Italia e istituzioni Europee. Leggo dotte dissertazioni sulla possibile rottura con Bruxelles. Vorrei essere molto chiaro. In questo momento l'Europa deve affrontare la crisi migranti, lo stallo delle elezioni spagnole, le tensioni per le nuove leggi polacche, il referendum inglese, il post-emergenza greco, l'ondata populista lepenista in Francia, e molti altri problemi. Davvero pensiamo che il problema sia lo 0,1% di flessibilità italiana in più o in meno? Non scherziamo, amici», scrive il presidente del Consiglio. 

«L'Italia - continua - non va in Europa a battere i pugni sul tavolo: al massimo alza la mano, e fa qualche domanda. Chiedendo, in buona sostanza, se le regole valgono per tutti. Dalla politica energetica agli aiuti di stato, noi chiediamo regole uguali per tutti. Solo questo. E lo facciamo sapendo che all'Italia si deve rispetto. Come a tutti gli altri Paesi, naturalmente. Ma talvolta è parte della classe dirigente italiana a fingere di non ricordarsi che noi siamo l'Italia. E chiediamo rispetto, solo questo».

«L'Italia oggi è più stabile politicamente e ha fatto le riforme a lungo rinviate, dunque è più credibile», sostiene ancoa il premier che replica a chi afferma che i buoni risultati economici non dipendono dal governo, ma da fattori esterni. «Se tutto dipendesse dai fattori esterni il rapporto Spagna-Italia sarebbe sempre lo stesso», commenta paragonando l'andamento degli spread dei due Paesi. 

«In questa settimana annunceremo anche un paio di progetti di grande importanza che alcuni player economici globali hanno intenzione di realizzare in Italia. La rinnovata solidità del Paese sta richiamando molti investitori. Il meglio deve ancora venire», aggiunge Renzi.

Venerdì 22 il Pd riunirà la propria direzione con all'ordine del giorno la situazione politica e parlamentare ma soprattutto le elezioni amministrative del prossimo giugno, rileva ancora il premier, annunciando anche una «bellissima iniziativa sulla formazione politica che coinvolgerà 300 giovani italiani under 35 e che prenderà il via venerdì 29 gennaio a Roma».

«Il 2016 si annuncia molto complicato a livello internazionale. Le notizie di questi primi giorni ci consegnano un quadro globale frastagliato e con tensioni diffuse, anche vicino a casa nostra. L'Italia c'è e farà la sua parte, con la professionalità delle proprie donne e dei propri uomini e insieme all'impegno degli alleati», assiura poi Renzi.

«Giovedì 21 gennaio insieme al presidente Malagò, saremo a Losanna, alla sede del Cio - annuncia infine il premier -. L'Italia sta investendo molto sullo sport, sugli impianti sportivi, sulle periferie. Ma punta anche a vincere la sfida olimpica di Roma 2024. Non sarà facile perchè abbiamo avversari tosti, a cominciare da Parigi. Ma l'idea che l'Italia torni a pensare in grande e non rinunci più ai propri sogni - come accadde qualche anno fa, proprio con Roma - è per me un valore da difendere». 

 
Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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