Una famiglia su cinque per Natale non ha fatto regali e la spesa ha registrato una contrazione dell'11,4% rispetto all'anno passato. Sono i calcoli effettuati dall' Osservatorio Nazionale Federconsumatori che ha stilato il bilancio delle spese effettuate dagli italiani per i regali natalizi, reinterrogando il proprio campione e rielaborando tutti i dati. La spesa media delle famiglie è stata pari a 131 euro e complessivamente si è attestata su 3,350 miliardi. L'andamento è stato differenziato settore per settore.
L'osservatorio Federconsumatori stima che la contrazione è stata dal 12,7% per abbigliamento e calzature, del 31% per mobili, arredamento ed elettrodomestici (nonostante gli incentivi), del 7,3% per la profumeria, del 6,1% per l'elettronica di consumo. Gli italiani hanno rinunciato anche ai viaggi - -16,2% è la contrazione sul settore turismo - e segnano un calo anche settori che tradizionalmente hanno una maggiore tenuta, come quello dei giocattoli (-1,5%) e dell'alimentazione (-1,5%). Tiene solo la vendita di libri e cd (+1,2%)«soprattutto grazie alle forti promozioni ed ai prezzi comunque contenuti». «Continuano a impressionare - sostengono i consumatori -invece, i dati relativi al settore alimentare e dei giocattoli, vale a dire i comparti generalmente più »gettonati« durante le festività natalizie che registrano rispettivamente un calo del -0,9% e del -2%, mentre meno meraviglia desta il dato dei Tecnologici anche per i prezzi elevati dei singoli prodotti».
Federconsumatori e Adusbef indicano «tra gli elementi che hanno pesato maggiormente sulla crisi dei consumi di Natale, oltre al livello infimo raggiunto dal potere di acquisto delle famiglie, vi è: - l'aumento di disoccupazione: dal 10,7 del 2012 al 12,4% attuale, cassa integrazione per 1 MLD di ore; - la difficoltà di molte piccole imprese che non hanno pagato,rinviandole ad altra data,le tredicesime mensilità. - le incertezze sui pagamenti delle varie tasse sulla casa ( Tares-Tari-Tasi- Iuc-Imu)»
Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 18:14
L'osservatorio Federconsumatori stima che la contrazione è stata dal 12,7% per abbigliamento e calzature, del 31% per mobili, arredamento ed elettrodomestici (nonostante gli incentivi), del 7,3% per la profumeria, del 6,1% per l'elettronica di consumo. Gli italiani hanno rinunciato anche ai viaggi - -16,2% è la contrazione sul settore turismo - e segnano un calo anche settori che tradizionalmente hanno una maggiore tenuta, come quello dei giocattoli (-1,5%) e dell'alimentazione (-1,5%). Tiene solo la vendita di libri e cd (+1,2%)«soprattutto grazie alle forti promozioni ed ai prezzi comunque contenuti». «Continuano a impressionare - sostengono i consumatori -invece, i dati relativi al settore alimentare e dei giocattoli, vale a dire i comparti generalmente più »gettonati« durante le festività natalizie che registrano rispettivamente un calo del -0,9% e del -2%, mentre meno meraviglia desta il dato dei Tecnologici anche per i prezzi elevati dei singoli prodotti».
Federconsumatori e Adusbef indicano «tra gli elementi che hanno pesato maggiormente sulla crisi dei consumi di Natale, oltre al livello infimo raggiunto dal potere di acquisto delle famiglie, vi è: - l'aumento di disoccupazione: dal 10,7 del 2012 al 12,4% attuale, cassa integrazione per 1 MLD di ore; - la difficoltà di molte piccole imprese che non hanno pagato,rinviandole ad altra data,le tredicesime mensilità. - le incertezze sui pagamenti delle varie tasse sulla casa ( Tares-Tari-Tasi- Iuc-Imu)»