La notizia della sua scomparsa, avvenuta a 63 anni per un arresto cardiocircolatorio dopo una notte trascorsa con una ragazza di 40 anni più giovane di lui, è finita su tutti i media italiani e pure su quelli internazionali. Adesso per l'ultimo saluto a Maurizio Zanfanti, Zanza celebrato come il re dei vitelloni romagnoli, nella sua città, Rimini, si è rischiata la polemica: il funerale, infatti, si terrà nel pomeriggio di domani alle 15 non nella parrocchia vicino a casa ma nella chiesa di San Francesco nel Cimitero Monumentale del centro rivierasco dopo che la celebrazione delle esequie del 'playboy' è stata declinata dal parroco di 'Regina Pacis', don Raffaele.
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La vicenda - riportata con gran risalto dalla stampa locale - è subito rimbalzata in città e, immancabilmente, sui social network su cui si sono intrecciati i saluti e i ricordi dedicati a 'Zanzà, molti in arrivo dall'estero, e più di qualche rimbrotto per la scelta del religioso. Tanto da spingere la Diocesi di Rimini a fare chiarezza con una nota in cui ha spiegato di non avere «mai inteso rifiutare il funerale religioso» e di unirsi «al dolore della famiglia» di Zanfanti Ad ogni modo, chiarisce la Diocesi, «per il clamore mediatico creatosi intorno alla scomparsa del defunto» don Raffaele, prete della «parrocchia di appartenenza di Mauro» dall'agenzia di pompe funebri «non ha ravvisato nella chiesa parrocchiale le condizioni richieste dal Rito delle Esequie: in alternativa, ha proposto una celebrazione in forma riservata che l'agenzia non ha accolto».
A dare il là, alla riflessione sulle pagine de il Resto del Carlino, erano state le parole della zia, sorella della madre del 'latin lover' riminese: a 'Regina Pacis', ha raccontato «aveva fatto la comunione e la cresima.