Migranti, il Viminale: un centro in ogni regione, richieste d'asilo più veloci

Il piano di Piantedosi in vista della cabina di regia tra i ministeri convocata per martedì

Domenica 2 Aprile 2023 di Cristiana Mangani
Migranti, il Viminale: un centro in ogni regione, richieste d'asilo più veloci

La parola d’ordine è evitare l’emergenza, ma soprattutto riuscire a farlo, mettendo in campo tutte le forze possibili. Ed è per questo che martedì prossimo si svolgerà una Cabina di regia a Palazzo Chigi per valutare ogni possibile forma di intervento per gestire al meglio l’eventuale ondata di migranti in arrivo da Tunisia, Egitto, Libia. 


Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva lasciato chiaramente intendere, nell’informativa dei giorni scorsi al governo, che non avrebbe potuto fare tutto da solo, in vista di quella che potrebbe diventare una vera e propria invasione con 3-400 mila arrivi ipotizzati.

Ed è per questo che si sta tornando a parlare di un piano di accoglienza “potenziato”, che il Viminale sta predisponendo. Negli ultimi mesi sono aumentati enormemente gli arrivi dalla Tunisia e dall’Egitto, questo vuol dire che la maggior parte dei migranti scesi in Italia, sono migranti economici. Da qui il progetto di portare i Cpr, i Centri di permanenza per i rimpatri, a 20, ovvero uno per regione. Al momento sono attivi quelli di Torino, Roma, Brindisi, Palazzo San Gervasio, Bari, Trapani, Caltanissetta, Macomer, Gradisca d’Isonzo. 


I FONDI
La nuova legge di Bilancio ha stanziato ulteriori fondi «al fine di assicurare la più efficace esecuzione dei decreti di espulsione dello straniero», e permettere così al ministero dell’Interno «di ampliare la rete dei centri di permanenza per i rimpatri». L’aumento risulta particolarmente evidente per l’anno 2024 (+14,39 milioni di euro, ovvero 46,18 milioni al posto dei 31,79 della previsione 2022). Nel caso del 2023 invece, sono 5,39 milioni di euro di differenza. Si va dai 26,79 milioni delle previsioni 2022 ai 32,18 di quelle 2023.
Già i precedenti governi, compreso quello con Matteo Salvini ministro dell’Interno, avevano provato a sensibilizzare i sindaci e le amministrazioni locali affinché accettassero l’apertura di questi Centri, ma non sempre la cosa era stata accolta con particolare disponibilità. Non è un caso, infatti, che molti dei bandi per l’apertura degli Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, siano andati deserti.
Per i Cpr, poi, c’è da valutare che sono in media dai 3 ai 4 mila all’anno i rimpatri che si riesce a effettuare. Ed è per questo che Piantedosi chiede un intervento più collaborativo da parte degli altri componenti del governo. Alla Cabina di regia, infatti, parteciperà anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, perché si sta valutando un supporto costante della Difesa nella gestione dei migranti, così come è avvenuto qualche giorno fa con il ponte aereo per svuotare l’hotspot di Lampedusa. Mentre il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta continuando a lavorare per tessere la rete di accordi con i paesi africani.


VELOCIZZARE I TEMPI
Altra necessità per il Viminale è quella di velocizzare i tempi per le richieste di asilo, da qui la presenza del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Alla riunione ci saranno anche i vertici dei servizi di intelligence e il sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata alla Sicurezza nazionale, che darà un quadro sulla situazione reale del Nord Africa. L’idea di Piantedosi resta anche quella di effettuare rimpatri forzati accompagnati, una via di mezzo tra l’espulsione obbligatoria e i rientri volontari (curati dall’Oim) accompagnati da una somma di denaro con la quale chi torna nel suo Paese può avviare un’attività. Somma che - secondo la proposta Piantedosi - potrebbe essere data anche a chi è comunque destinato a un rimpatrio forzato per evitare opposizioni e resistenze che spesso vanificano l’espulsione.
Durante il recente incontro tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni, oltre alle questioni legate al Pnrr, sarebbe stato trattato il dossier migranti ed è stato definito l’ambito di intervento: l’Italia dovrà continuare a rimanere all’interno di precise alleanze europee e dentro la Convenzione di Dublino che resta la principale area di intervento possibile.

 

Ultimo aggiornamento: 21:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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