Avanzano veloci, con il metallo che vibra sull’asfalto e le pale che fendono l’aria come lame invisibili. Poi una pausa. Un istante. Eccoli. I due nuovi gioielli lucidi di tecnologia della Difesa italiana emergono dal profilo dei Fori imperiali. La parata del 2 giugno 2025 entra nel futuro, con i primi passi – e primi voli – delle nuove piattaforme digitali: il Fenice e il Lynx. Uno solca il cielo, l’altro morde il terreno. L’elicottero da esplorazione e scorta Fenice (AH-249) e il veicolo da combattimento corazzato Lynx KF-41 si mostrano per la prima volta in pubblico nella 79° Festa della Repubblica, che quest’anno segna numeri da record: oltre 5.800 tra militari e civili, 180 mezzi in marcia, 64 stendardi di guerra e 2.000 posti a sedere distribuiti lungo l’asse monumentale tra Piazza Venezia e il Colosseo.
A osservarli, dalle tribune d’onore, le più alte cariche dello Stato: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – che alle 9.15 aprirà ufficialmente la cerimonia con la deposizione della corona al Milite Ignoto – la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i presidenti di Camera e Senato, il ministro della Difesa, il Capo di Stato Maggiore della Difesa e i vertici delle Istituzioni e delle Forze Armate.
IN ARIA
E mai come quest’anno, la parata del 2 giugno si carica di significato operativo: dopo una lunga fase di rallentamenti, la Difesa torna a investire su capacità moderne, modulari, pronte per i nuovi scenari di crisi ibride. I conflitti evolvono, e l’Italia si adatta. Lo chiamano già l’F-35 degli elicotteri. E per una volta, il paragone non suona esagerato. Il Fenice – nome operativo AH-249 NEES – non è soltanto un mezzo d’esplorazione e scorta: è un nodo digitale nel cielo progettato per parlare con i droni, interfacciarsi con le truppe a terra, sincronizzarsi con le forze navali e aeree. Il casco del pilota è una visiera a realtà aumentata che, anche di notte, mostra bersagli, dati atmosferici e coordinate; oltre a inviare e ricevere informazioni in tempo reale. Prende il posto del leggendario Mangusta AH-129D, operativo dal 1990 in tutti i fronti dell’Esercito. Il Fenice rappresenta così un salto tecnologico con 140 nodi di velocità di crociera, oltre 3 ore di autonomia e armamenti che includono cannoni da 20 millimetri di diametro e missili aria-aria e aria-terra. Progettato per operare in ambienti multidominio e condizioni estreme, dove polvere, neve e sale marino sono all’ordine del giorno. Non solo: può decollare e atterrare su piattaforme navali, rifornirsi e riarmarsi senza dipendere da basi fisse.
SULLA TERRA
Se il Fenice rappresenta l’intelligenza che vola, il Lynx è la flessibilità che avanza. Il KF-41 è la nuova generazione dei veicoli da combattimento della fanteria italiana. Non è solo un mezzo corazzato: è un sistema progettato per cambiare forma e funzione – sedici le configurazioni del carro armato – selezionabili in base alla missione, al contesto e alla minaccia. Come un Lego d’acciaio intercambiabile o un software in aggiornamento. Realizzato nell’ambito della joint venture tra Rheinmetall e Leonardo, può diventare trasporto truppe, ambulanza corazzata, centro comando mobile o piattaforma anticarro. È ideato per agire in rete, integrato con sensori, droni e assetti come il Fenice. Il primo prototipo è stato consegnato a dicembre 2024 e testato a Montelibretti e Nettuno, con la produzione in serie prevista a breve per circa 1.000 unità in cinque varianti operative.
La parata non sarà quindi solo una vetrina di potenza ma uno specchio delle nuove necessità. Dopo anni di pandemia, minacce e guerre ibride, la Difesa punta su capacità “soft” ma strategiche. Come una camera iperbarica mobile per i subacquei, un’infermeria per quadrupedi da campo per cani e cavalli, e un modulo per il biocontenimento sanitario pensato per scenari Nbc (nucleare, biologico e chimico) o pandemici. Soluzioni meno scenografiche, ma essenziali per operare in contesti ad alta complessità. Accanto a queste, i sistemi d’avanguardia come Fenice e Lynx completano il quadro. Non solo nuove piattaforme, ma il segnale che anche la Difesa italiana ha già messo piede nel futuro.