È morto il rapper romano Jesto.
Il lutto e l'addio sui social
I funerali «si terranno martedì 5 agosto alle 11 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere. L'ingresso alla chiesa sarà consentito solo a parenti e intimi, gli intervenuti potranno salutarlo in piazza. Si richiede il rispetto assoluto», scrive ancora il fratello, che conclude: «Ora e per sempre “È JESTO!”. Tra i colleghi che lo ricordano c'è Fedez, che su Instagram scrive: «Quattordici anni fa partecipavo al mio primo 2thebeat in cui gareggiava anche Jesto. Vederlo fare freestyle mi fece capire cosa significasse avere carisma sul palco. Un punto di riferimento per il movimento, in un'epoca in cui si rappava solo per la fotta e la passione. Riposa in pace leggenda del rap (quello vero)". Tanti i commenti sotto al post di Hyst, da Ghemon a Olly, da Shade a Mecna fino a Tormento, Willie Peyote, Frah Quintal, Fred De Palma e Piotta, che scrive: «Un genio assoluto Justin. Avanti anni luce».
Chi era
Justin Yamanouchi, classe 1984, nato a Roma, era il figlio dell'annunciatrice Rai Teresa Piazza e del cantautore Stefano Rosso. Il cognome giapponese lo ha ereditato dall'attore giapponese Haruhiko Yamanouchi, all'epoca marito della madre. È fratello minore del rapper e attore Taiyo Yamanouchi, noto anche con il nome d'arte Hyst. Nel 2003, a soli vent'anni, pubblica il suo primo ep intitolato “Coming Soon”. L’anno seguente si fa notare per le sue spiccate abilità nel freestyle, vincendo la sezione emergenti del concorso 'Da Bomb'. Con l’esperienza accumulata e le competenze maturate, pubblica il suo primo progetto ufficiale, "Il mio primo e ultimo disco", pubblicato dall'etichetta La Grande Onda di Piotta. Nel 2004 partecipa per la prima volta al contest "2theBeat", venendo eliminato al primo turno. Nel 2006 raggiunge la finale a quattro, classificandosi terzo dopo essere stato il secondo a uscire. Durante l’estate dello stesso anno, pubblica il mixtape “Radio Jesto Libero Vol. 1”, costruito interamente su basi statunitensi e arricchito dalla partecipazione di colleghi affermati nella scena italiana, a partire da Primo Brown e Gel. Nel 2008 esce “Estremo”, il suo secondo album in studio. Un lavoro più intimo e personale rispetto al passato.
L'album dedicato al padre Stefano Rosso
Nel 2018 pubblica l'album "Buongiorno Italia", che dedica al padre Stefano Rosso e con cui avvia un cambiamento stilistico. L'anno dopo, nel 2019, torna con il disco "IndieJesto", con cui abbandona il rap per immerggersi in un sound acustico. «È il primo disco d'amore», aveva dichiarato Jesto in una nota nel giorno dell'annuncio dell'uscita, a cui fanno seguito "Samsara" (2022), "Ricordo il futuro" (2023) e "Samsara (Relaoaded)" (2023). Dalla scena underground agli album hip‑hop al passaggio al cantautorato contemporaneo, Jesto ha saputo ridefinire il suo stile e la sua poetica, dialogando con eredità familiari e contesto sociale. Tanti i commenti sotto al post di Hyst, da Ghemon a Olly, da Shade a Mecna fino a Tormento, Willie Peyote, Frah Quintal, Fred De Palma e Piotta, che scrive: «Un genio assoluto Justin. Avanti anni luce».