Fabio Pollice, il rettore dell'Unisalento che voleva quintuplicarsi lo stipendio. «Stop Cda, ma l'aumento era giusto»

Il rettore spiega la propria visione: «Ho chiesto di non deliberare. Abbiamo deciso di soprassedere, poi si vedrà in futuro»

Martedì 19 Dicembre 2023
Fabio Pollice, il rettore dell'Unisalento che voleva quintuplicarsi lo stipendio. «Stop al Cda, ma l'aumento era giusto»

Dopo il polverone mediatico delle ultime 24 ore, sull'innalzamento degli stipendi per le responsabilità amministrative in Università del Salento (con l'accusa della Cgil al rettore di voler aumentare il proprio stipendio e quello dei dirigenti), Fabio Pollice chiede al Consiglio d'Amministrazione di non deliberare.

La discussione arriva in Cda, ma non c'è delibera. E tutto resta com'è. «Ho voluto portare al Consiglio la decisione, ma ritenevo il parere non positivo del Senato Accademico importante seppur non vincolante. Quindi ho chiesto di non deliberare. Abbiamo deciso quindi di soprassedere, poi si vedrà in futuro».

«Questi compensi possono apparire eccessivi, ma non li ho definiti io: anzi, ho scelto il range più basso. Amo questo territorio e questa università, e so che è al mio fianco in questo momento. Ho applicato un Dpcm che vale per tutte le università pubbliche, non ho fatto un colpo di testa». 

Le parole di Pollice

Pollice spiega quella proposta: «Credo che l'aumento degli stipendi sia giusto perché i dipendenti dell'università sono i meno pagati di tutta la pubblica amministrazione. Il dpcm dice una cosa sacrosanta: il diritto di chi ha delle responsabilità ad avere un compenso adeguato. Ho letto sulla stampa che il rettore ha rimborsi gonfiati. Ogni mia spesa viene passata al vaglio degli amministrativi e del Collegio dei revisori. Facendo il rettore se si è una persona onesta e io sono convinto di esserlo, ci si rimette. Noi tutti lavoriamo per lo stesso principio: per la dignità del lavoro. La responsabilità amministrativa del nostro Paese deve essere retribuita. Il rettore si è aumentato il compenso? No, ho proposto agli organi di aumentare gli stipendi di chi ha una responsabilità amministrativa sulla base di un Dpcm. Affido a voi la mia tristezza, perché questa istituzione merita il rispetto di tutti e finire sulle pagine dei giornali per questo non è motivo d'orgoglio per noi», dice in una conferenza stampa convocata d'urgenza in Rettorato subito dopo il Consiglio d'Amministrazione. 

Il rettore spiega la propria visione: «L'università pubblica in Italia riceve una costante aggressione. Sono stanco di vedere persone che vengono aggredite sistematicamente. Se la passione non viene riconosciuta, torno a fare il ricercatore universitario con orgoglio e determinazione. Io non difendo me, difendo l'istituzione, questa è una battaglia di civiltà. Perché non ci scandalizziamo di quello che accade con le telematiche soltanto in Italia? Non arretro perché abbiamo un progetto che stiamo portando avanti, nell'interesse degli studenti di questo territorio». Cosa accadrà adesso? Pollice ci scherza: «Lo stipendio sarà lo stesso». A conti fatti, non arriverà almeno per il momento una proposta diversa al Senato Accademico. 

Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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