Concorsi pubblici, app per iscriversi ai bandi: come funziona. Mappa interattiva divisa per Regione

Martedì 14 Novembre 2023 di Giacomo Andreoli
Concorsi pubblici, app per iscriversi ai bandi: come funziona. Mappa interattiva divisa per Regione

Arriva l’app per iscriversi ai concorsi pubblici.

Basteranno pochi clic sullo smartphone e in base a cosa si vuole fare, dove e con quale stipendio, si troveranno tutte le offerte disponibili.

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Un esempio? Digitando “funzionario amministrativo Lazio” usciranno i bandi che prevedono assunzioni per quella posizione in quella Regione. Stessa cosa se si cerca un posto da impiegato comunale o figure dirigenziali. Sviluppata dal ministero della Pubblica amministrazione con l’Università Federico II di Napoli, sarà l’evoluzione di InPa, il portale del reclutamento pubblico inaugurato due anni fa.

La partenza è prevista per dicembre, con un primo rilascio. Sarà possibile visualizzare i bandi suddivisi Regione per Regione e Provincia per Provincia, tramite una mappa interattiva con tutte le opportunità. 

App concorsi pubblici, la ricerca

Un motore di ricerca permetterà quindi di filtrare le offerte in base alle proprie esigenze, come categoria, area geografica, stato del concorso, periodo di pubblicazione e trattamento economico. Si punta ad invogliare soprattutto i giovani più brillanti, facendo leva anche sulla riduzione dei tempi delle procedure concorsuali negli ultimi mesi. 


Dal 2019 ad oggi, infatti, con la spinta del Pnrr si è passati da un tempo medio di 789 giorni a 169 e il ministro della Pa, Paolo Zangrillo, a giugno ha emanato una direttiva che impone un tetto massimo alle procedure di sei mesi.

I bandi

Saranno circa 170mila i posti di lavoro messi a bando il prossimo anno, per lo più a tempo indeterminato. Al momento sulla piattaforma online InPa sono registrate quasi 1 milione di persone e ad oggi sono stati pubblicati 10.547 tra bandi di concorso e avvisi di ricerca di esperti. Il trend degli accessi giornalieri, poi, è in crescita. Ma la platea di persone potenzialmente interessate ai bandi, secondo il ministero della Pubblica amministrazione (che ha attivato un’apposita collaborazione con Linkedin), è di circa 24 milioni di individui. L’obiettivo, quindi, è usare l’app per fare meglio e raggiungere più persone. 

App concorsi, come funziona


Dopo aver scaricato l’applicazione dall’app store del proprio smartphone, saranno due le modalità di accesso dalla pagina iniziale: come ospite o come utente registrato. Usando l’autenticazione digitale (con lo Spid, la carta d’identità elettronica, la carta nazionale dei servizi o l’identità digitale eIDAS) si potrà accedere all’area dedicata da cui visualizzare la mappa delle offerte. 


Nell’area personale sarà poi possibile trovare e candidarsi alle offerte di lavoro, ma anche consultare le informazioni sui bandi, gestire il proprio profilo personale e ricevere notifiche relative alle selezioni a cui si partecipa (come l’uscita dei risultati delle prove o le convocazioni). Le principali notizie sulle attività di reclutamento saranno infine consultabili in una sezione ad hoc. «L’app – sottolinea il ministro Zangrillo – aiuterà a cogliere in modo semplice le opportunità offerte dalle amministrazioni centrali e locali, che potranno selezionare le migliori professionalità per offrire servizi efficienti a cittadini e imprese». Ma sarà solo il primo passo di una collaborazione più duratura con la Federico II. Il ministero della Pa, prendendo come modello la School of public management di Napoli, punta infatti a creare nel prossimo futuro una “Accademia per la Pubblica amministrazione”: una sorta fucina di giovani talenti con abilità trasversali, ritenute utili e innovative dalla dirigenza degli enti pubblici.

Nodo idonei

Nel frattempo, però, c’è un nodo da sciogliere nei prossimi mesi. Ci sono circa 35mila persone “idonee”, e non vincitrici, con un punteggio alto, ma non abbastanza da essere assunte subito nei quattro concorsi “unici” della Pa che erano stati banditi tra il 2021 e il 2022. Concorsi per candidati “polivalenti”, adatti a diverse amministrazioni pubbliche. L’idea era di assorbirli gradualmente e i 35mila sono quelli che ancora non sono stati chiamati, ma se non si fa presto in 20mila “scadranno” tra febbraio e maggio 2024. Il ministero della Pa preferisce assumere i vincitori dei nuovi concorsi, considerandola una questione di merito, ma non è escluso un congelamento dei tempi per poter attingere da questo bacino in futuro, come accaduto un mese fa per la scelta di 5.253 assistenti amministrativi.
 

Ultimo aggiornamento: 23:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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