Concorsi pubblici, 35mila idonei non hanno ancora il lavoro. E in 20mila vanno a scadenza a inizio 2024

Con i quattro maxi-concorsi aperti tra il 2021 e il 2022 erano stati selezionati molti candidati che ora rischiano di non essere assunti

Domenica 12 Novembre 2023 di Riccardo Palmi
Concorsi pubblici, il limbo dei 35mila idonei: la Pa ha bisogno di personale ma rischiano di non essere chiamati

Da un lato c'è la cronica carenza di personale della Pubblica amministrazione, dall'altro rimangono circa 35mila concorsisti giudicati idonei, fermi "in panchina". Tra questi, poi, 20mila andranno in scadenza nella prima metà del 2024 e quindi non potranno essere chiamati in seguito. Di fronte a questo potenziale spreco di risorse, il Cifa (Comitato Idonei Funzionari Amministrativi) minaccia di scendere in piazza se non verranno accolte le loro richieste, ossia far partire una campagna di assunzione. Questo accade peraltro mentre la Pa si trova a fare i conti con la necessità di svecchiare l'organico, necessaria per affrontare ad esempio le sfide della tecnologia.

Oltre al danno infine si rischia la beffa: che fra un anno o più, per far fronte alle necessità di assunzioni si indicano nuovi bandi. Logica vorrebbe quindi che si attingesse dalla riserva già costituita, assumendo coloro che hanno già superato la fase di selezione (spendendo tempo e risorse per prepararsi), con contestuale costo per le finanze pubbliche nel mettere in piedi la macchina organizzativa.

Concorsi scuola, in arrivo bandi per 70mila docenti: requisiti, prove, stipendio e come fare domanda

La sorte degli idonei

Gli “idonei” sono coloro che hanno ottenuto un punteggio sufficiente per superare la prova di selezione ma non abbastanza alto da rientrare subito in graduatoria per l'assunzione rispetto ai quattro maxi-concorsi aperti tra il 2021 e il 2022, dopo una decina d'anni di blocco delle assunzioni nella Pa. Bandi lanciati dopo lo scoppio della pandemia, che ha portato lo Stato a varare una maxi campagna di ingressi, tramite dei concorsi "unici", ossia quelli in cui vengono selezionati molti candidati con diverse caratteristiche, così che le amministrazioni centrali possano poi pescare dalla graduatoria degli idonei una volta esauriti i posti messi a bando.

I tempi

Anche perché non tutti i selezionati accettano, complici i tempi non proprio brevissimi che passano dalla prova all'assunzione: con l'ultimo scorrimento (circa un mese fa), sono entrati cira 5mila assistenti amministrativi, smistati tra diversi ministeri. Ma Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa - con il sostegno del Pd - chiedono ora lo sblocco delle assunzioni anche per tutti gli altri idonei. «Secondo le stime dei sindacati più rappresentativi entro il 2026 circa 300 mila lavoratori del settore pubblico andranno in quiescenza» scrivono i dem in un'interpellanza. «Noi chiediamo l’assunzione immediata – afferma il deputato Pd Andrea Casu – ma se non fosse possibile, si proroghino almeno le graduatorie in scadenza, per permettere così l’assorbimento di tutti gli idonei».

Ultimo aggiornamento: 17:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA