Colpo di calore, aumenta il rischio: sintomi, cause, quanto dura. Cosa fare in caso di malore

Con le alte temperature la possibilità che si manifesti è più frequente

Martedì 18 Luglio 2023
Colpo di calore, aumenta il rischio: sintomi, cause, quanto dura, cosa fare (e non)

ll colpo di calore, anche chiamato “ipertermia”, è una condizione patologica dell’organismo che si verifica in seguito all’esposizione prolungata a particolari condizioni climatiche tipiche dei mesi caldi dell’anno, come viene spiegato su auxologico.

I presupposti? 

  • alta temperatura dell’aria, la quale innalza la temperatura del soggetto;
  • alta umidità, che impedendo la corretta sudorazione impedisce l’abbassamento della temperatura corporea (l’organismo cioè assorbe più calore di quanto riesce a cederne all’esterno con la sudorazione).

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CAUSE

Le condizioni che possono causare il colpo di calore sono:

  • temperatura elevata;
  • alto tasso di umidità;
  • scarsa aerazione.

Fattori che possono determinare il colpo di calore, specie nei soggetti a rischio (bambini, anziani, soggetti disidratati, cardiopatici, persone sottoposte a sforzi fisici intensi).

 

SINTOMI

I sintomi che caratterizzano un colpo di calore sono:

  • nausea; 
  • mal di testa;
  • aumento della temperatura corporea;
  • crampi;
  • sincopi (svenimenti);
  • nei casi più gravi, disturbi della coscienza.

Inoltre se l'esposizione ai raggi solari è diretta, come già accennato si può manifestare anche il colpo di sole con possibili ustioni di primo o  secondo grado.

QUANTO DURA

È impossibile dare una risposta univoca a questa domanda, dal momento che la durata dei sintomi dipende dalla gravità del colpo di calore e da molti altri fattori, come età e stato di salute generale del paziente.

Una lieve ipertermia può essere grave e duratura in un anziano diabetico/cardiopatico o in un neonato, così come una più grave può avere prognosi migliore se il soggetto è giovane e in perfetta salute.

Ad ogni modo, generalmente i tempi di recupero da un colpo di calore sono di 24/48 ore con remissione completa e assenza di danni gravi.

COSA FARE

Portare il soggetto colpito in un ambiente ombreggiato e areato è la prima mossa. Se manifesta segni di mancamento, è necessario porlo a terra sdraiato con le gambe più sollevate rispetto al corpo e somministrare liquidi non troppo freddi a piccoli sorsi. Se non migliora nell'arco di 30 minuti, o in presenza di disturbi della coscienza, è necessario recarsi al più vicino Pronto Soccorso.

COSA NON FARE

Cosa non fare? Non somministrare alcool (vino, birra…) o caffeina, per combattere la disidratazione: il loro effetto diuretico andrebbe solo a peggiorare la situazione; evitare massaggi o frizioni con alcool, sempre per via della disidratazione che inducono; evitare raffreddamenti troppo bruschi. Anche in presenza di un aumento della temperatura corporea causato dal colpo di calore, non somministrare farmaci antipiretici, come ibuprofene, paracetamolo o acido acetilsalicilico senza l’indicazione di un medico. Questi farmaci, infatti, non sono d’aiuto per la febbre causata da ipertermia, ma possono danneggiare reni e fegato.

Ultimo aggiornamento: 19 Luglio, 15:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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