Clima, sos ghiacciai italiani: su arco alpino pesante trend di riduzione

Venerdì 17 Settembre 2021
Clima, sos ghiacciai italiani: su arco alpino pesante trend di riduzione

Le conseguenze del cambiamento climatico si fanno sentire sull'arco delle Alpi, dove negli ultimi 30 anni è in crescita il il trend di riduzione dei ghiacciai. A testimoniarlo in maninera tangibile è lo stato di salute di alcuni ghiacciai alpini come quelli dell'Adamello che hanno perso oltre il 50% della superficie totale, quelli del Gran Paradiso circa il 65%.

In Alto Adige 168 ghiacciai si sono frammentati in 540 unità distinte.  In Friuli Venezia Giulia il ghiacciaio orientale del Canin oggi ha uno spessore medio di 11,7 m, circa 150 anni fa superava i 90 m. E se ci spostiamo sulla vetta più alta degli Appennini, il Gran Sasso, qui il ghiacciaio del Calderone, dal 2000, si è suddiviso in due glacionevati e risponde alle oscillazioni climatiche in modo molto più veloce rispetto ai ghiacciai presenti sulle Alpi. 

È quanto emerge in sintesi dal bilancio finale della seconda edizione di Carovana dei ghiacciai, la campagna di Legambiente con il supporto del Comitato glaciologico italiano (Cgi), e con partner Sammontana e partner sostenitore FRoSta, che dal 23 agosto al 13 settembre 2021 ha monitorato lo stato di salute di tredici ghiacciai alpini più il glacionevato del Calderone in Abruzzo, per sensibilizzare le persone sugli effetti che il riscaldamento climatico sta avendo sull'ambiente glaciale. Un bilancio preoccupante che l'associazione ambientalista presenta oggi, a una settimana esatta dal Global Strike che vedrà giovani di tutto il mondo scioperare per il clima, anche per lanciare un messaggio chiaro e diretto al Governo Draghi: «è urgente mettere in campo misure e politiche ambiziose sul clima per arrivare a emissioni di gas ad effetto serra nette pari a zero al 2040, in coerenza con l'Accordo di Parigi. Non si può aspettare». 

«I dati che abbiamo raccolto nel corso di questa seconda edizione di Carovana dei ghiacciai - spiega Vanda Bonardo, responsabile nazionale Legambiente Alpi e coordinatrice della campagna - sono un'ulteriore conferma del quadro dall'allarme lanciato dall'Ipcc che ci ricorda come ormai il Pianeta sia in codice rosso. Secondo l'Intergovernmental Panel on Climate Change se riusciremo a limitare il riscaldamento globale sotto la soglia dei 1,5 gradi come nell'obiettivo degli accordi di Parigi, a fine secolo sopravviverà un terzo dei ghiacciai, in caso contrario i ghiacciai alpini scompariranno del tutto. La dimensione globale e la velocità di questo ritrarsi dei ghiacciai non ha precedenti da almeno alcuni millenni». 

Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 18:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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