Chiara Ferragni, la strategia comunicativa: tutti i trucchi usati. L'esperto: «Staff e consulenti fragili. Lacrime? Di coccodrillo»

Martedì 19 Dicembre 2023 di Alessandro Rosi
Chiara Ferragni, la strategia comunicativa: tutti i trucchi usati. L'esperto: «Staff e consulenti fragili. Lacrime? Di coccodrillo»

Qual è stata la strategia comunicativa di Chiara Ferragni? Ma, soprattutto, ha utilizzato dei "trucchi" nel video di scuse relative allo scandalo pandoro? Abbiamo chiesto il parere di Andrea Camaiora, CEO The Skill Group ed esperto in Reputation management.

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Andrea Camaiora, esperto in Reputation management

È stata una buona idea quella di rispondere con un video allo ‘scandalo del pandoro’?

Chiara Ferragni è giustamente ricorsa a un video per una serie di ragioni.

In primo luogo, era indispensabile agire. L’epic fail rappresentato dalla sanzione dell’AGCM e le accuse di pubblicità ingannevole hanno comportato un danno reputazionale così forte da richiedere un intervento personale. Ne è esempio l’improvvisa emorragia di circa 10mila follower che è seguita all’incidente. Dopo tanta attesa, però, ci si sarebbe aspettati qualcosa di meglio.

Il team della Ferragni è in crisi?

Da quando Ferragni e Fedez hanno iniziato a cercare di alzarsi in volo misurandosi con iniziative sempre più complesse e sfide sempre più ambiziose (v. Festival di Sanremo, raccolta fondi in epoca Covid…) appare tutta la fragilità dello staff e dei consulenti che circondano la power couple.

Quindi il video è stata una buona idea, anzi, l’unica idea possibile e facilmente e rapidamente realizzabile ma è stata spesa malissimo. 

Nel video risulta convincente?

No! E la scelta di partire con il suo video (ma anche con l’intervista a Striscia la Notizia) dicendo che per rimediare a un presunto inganno ai consumatori avrebbe messo mano al portafogli, donando un milione di euro, fa troppo «comunisti col Rolex».

Le lacrime?

Non si può comprare tutto con i soldi e questa è certamente l’occasione peggiore per dare l’idea di poter comprare il perdono. Da una manager di straordinario successo e portata globale, che realizza importanti profitti e che dovrebbe essere anche sufficientemente matura per esperienza di vita oltre che di lavoro, non è poi accettabile la risposta con lacrime di coccodrillo.

Ci sono stati degli errori?

È giusto mostrare emozione se la si prova ma non è opportuno esibirla. La reputazione è anzitutto fatta di credibilità. Anche il collegamento tra il ricorso e l’eventuale incremento di donazione connesso alla revisione della sanzione è un errore che qualsiasi consulente di reputazione o comunicazione in vicende mediatico giudiziarie avrebbe sconsigliato, perché si traduce in una pressione nei confronti di coloro che dovranno esprimersi sul ricorso, ovvero i giudici amministrativi.

Si poteva evitare?

Non è accettabile da una persona di successo e da un team che dovrebbe essere composto da professionisti di qualità ed esperienza derubricare il caso a errore di comunicazione. Sia comunicativamente, sia commercialmente, sia legalmente la scelta di prodotto, pubblicità e prezzo avrebbe dovuto indurre a una valutazione dei profili quantomeno di inopportunità della iniziativa che poi è infatti stata sanzionata. E il punto non è neppure, ancora una volta, l’entità della sanzione. Ma la sua motivazione. Quando si tratta di beneficenza, non è accettabile alcun errore che un lavoro sinergico tra esperti di varie materie (che Ferragni e Balocco possono permettersi) avrebbe senz’altro evitato. 

Perché ha scelto quell’outfit?

L’abbigliamento di Ferragni è chiaramente e correttamente molto semplice ed è facilmente comprensibile sia la scelta del grigio che quella dei capelli raccolti e del trucco leggero. Va tutto bene. Ciò in cui si eccede sono le lacrime e ciò che manca nelle scelte comunicative è una capacità di argomentazione persuasiva. Anche su questo i collaboratori della influencer potevano aiutare a fornire un prodotto più convincente e più genuino e dunque autentico, credibile.

Si può parlare di danno reputazionale?

Si tratta senz’altro di una grave lesione della reputazione. Va comunque detto che l’errore si inserisce in una azione rivolta verso attività benefiche. Quindi, se da un lato sono ammissibili ed esprimibili critiche anche dure, non ha alcun senso e appropriatezza scatenare odio o offese nei confronti di Ferragni e Fedez. Vi si poteva porre rimedio con un video più convincente ma, ripeto, anzitutto operando con meno superficialità sia sotto il profilo legale, sia sotto quello comunicativo, volendo soffermarci su questi primi due aspetti.

Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre, 00:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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