Alluvione nelle Marche, gli atti
alla Procura: aperta un'inchiesta

Lunedì 5 Maggio 2014 di Giovanni Sgardi
Alluvione nelle Marche, gli atti alla Procura: aperta un'inchiesta
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ANCONA - La Procura di Ancona potrebbe aprire un'inchiesta sull'alluvione di Senigallia, che ha provocato due morti e devastato tre quartieri. Polizia e Carabinieri invieranno a breve relazioni sulla tragedia, ma è probabile l'arrivo ai magistrati della denuncia di Graziano Cicetti, il figlio di Aldo, cieco di 85 anni annegato mentre un surfista cercava di metterlo in salvo. L'anziano e la moglie sono stati per tre ore senza soccorsi nell'acqua che aveva invaso la sua abitazione a Borgo Bicchia. «E' stato quasi un omicidio» ha detto Graziano al Messaggero.



La magistratura dovrà inevitabilmente ricostruire quello che è avvenuto a partire dalle 9.30 di sabato a Borgo Bicchia, epicentro del disastro, e la tarda mattinata. Secondo i residenti, gli argini del Cesano avrebbero iniziato a cedere verso le 9,30 sommergendo la località sulla Arceviese, a poca distanza dal casello autostradale. Secondo il sindaco Mangialardi tutto è successo in 4-5 minuti verso le 10. Trenta minuti di assoluto black-out.



Di certo in periferia non è scattato alcun tipo di allarme sul territorio e i soccorsi sono stati lentissimi in una zona trasformata in lago, con l'acqua alta in alcuni punti due metri. Da capire anche perchè il fiume è straripato di colpo e senza nessun avviso. I ritardi di intervento sembrano legati a due motivi: il massimo livello di allerta nel centro della città, dove il Misa stava per superare i ponti minacciando la zona più abitata, un'emergenza che ha calamitato gran parte degli sforzi degli operatori, e le difficoltà di comunicazione con quasi tutti i telefonini in tilt.
Ultimo aggiornamento: 17:01

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