Ecco la probabile squadra di Renzi: massimo 12 ministri, ipotesi Vietti alla Giustizia, Reichlin avanza al Tesoro

Venerdì 14 Febbraio 2014 di Claudia Terracina
Michele Vietti
Matteo Renzi ha fretta. Soprattutto per far dimenticare a quanti lo criticano, anche nella base del Pd, l’idea che la sua sia stata una congiura di palazzo.



«Niente di più sbagliato- assicurano i fedelissimi- Renzi è in pista per imprimere un’accelerazione eccezionale all’azione dell’Esecutivo». Per questo, già si lavora alla compilazione della lista dei ministri da presentare al più presto al Quirinale. Squadra sobria, «al massimo dodici ministri», ha promesso il leader democratico.



Ma alcuni cambi nei ministeri di peso gli creano non pochi problemi. Il problema dei problemi è la sostituzione di Fabrizio Saccomanni al ministero dell’Economia che il presidente della Repubblica, durante la cena con Renzi, ha però sconsigliato. Si racconta che Renzi abbia offerto il dicastero a Letta. Che ha rifiutato. Attualmente, in pole position c’è l’economista Lucrezia Reichlin, già candidata alla Banca d’Inghilterra come vice governatore. Ieri sera era data vincente su Lorenzo Bini Smaghi, già nel board della Banca centrale europea, ora presidente di palazzo Strozzi a Firenze, quindi molto vicino a Renzi, ma sponsorizzato innanzitutto da Alfano.



Reichlin verrebbe preferita anche al presidente dell’Istat e numero due dell’Ocse, Piercarlo Padoan, che però potrebbe occupare la casella dell’Istruzione, alla quale aspirerebbe anche il centrista Mario Mauro. E, si dice, anche il ciellino Maurizio Lupi, sempre che non resti alle infrastrutture, il solo del Ncd ad essere confermato nel nuovo Esecutivo, insieme ad Angelino Alfano, che resterebbe vicepremier e dovrebbe invece cedere il ministero dell’Interno.



Girandola Il nome più forte di area renziana è Andrea Guerra, mitico amministratore delegato di Luxottica, al fianco del leader pd fin dalla prima Leopolda. Per lui si parla del ministero dello Sviluppo, mentre a Fabrizio Barca, che con Monti era al ministero della coesione territoriale, potrebbe toccare il Lavoro, sempre che non venga assegnato a Guglielmo Epifani. Al Viminale, lasciato libero da Alfano, dovrebbe insediarsi l’attuale ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio. Ma si parla anche di Dario Franceschini, che dovrebbe cedere i Rapporti con il Parlamento all’attivissimo Roberto Giachetti.



Va detto che i nomi che circolano in queste ore sono tutti di area pd, ma, ovviamente, sarà necessario un riequilibrio con le forze che sosterranno il governo Renzi. Scelta civica, per esempio, investe su Andrea Romano. I Popolari su Mario Mauro. L’Udc potrebbe puntare su Michele Vietti per sostituire la Cancellieri alla Giustizia. Per la Cultura, tramontata la candidatura di Baricco, si parla di Maria Elena Boschi, in pista anche per il ministero delle Riforme, al posto di Gaetano Quagliariello, pronto a diventare segretario del Ncd. Agli Esteri dovrebbe essere confermata Emma Bonino.Infine, il fedelissimo Dario Nardella potrebbe diventare sottosegretario alla presidenza del Consiglio, sempre che non decida di correre per sostituire Renzi alla guida di Firenze.In quel caso, a palazzo Chigi potrebbe andare l’attuale portavoce, Lorenzo Guerini.
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