Ministri, inchieste e processi: le differenze, per nulla lievi, tra il caso italiano e quello tedesco

Sabato 6 Aprile 2024

Egregio direttore,
alcuni lettori sul caso "Salis" si sono espressi in vari modi tenendo una posizione probabilmente in linea con le proprie posizioni politiche. Detto questo, per una informazione indipendente, ritengo corretto esporre i fatti come effettivamente si susseguono: la segretaria del Pd a Cinque minuti di Vespa, ha confermato che non verrà candidata nessuna Salis magari lasciando qualcuno con il cerino in mano. Con l'occasione chiedo se sia coerente la posizione del ministro Santanchè indagata per truffa ai danni dello Stato e rimasta al suo posto soltanto perchè la mozione di sfiducia è stata respinta dalla maggioranza. Ricordo che nel febbraio 2013 il ministro tedesco all'istruzione si dimise per un accusa di plagio alla tesi di laurea con conseguente rammarico dell'allora presidente Merkel. Un commento sarebbe gradito oppure preferisce il silenzio?

Giuliano R.


Caro lettore,
mi perdoni: lei forse non assume posizioni in linea con le sue simpatie politiche? E dunque perché gli altri lettori non avrebbero il diritto di farlo? La possibilità che Ilaria Salis potesse essere candidata è stata al centro del dibattito dentro e fuori il Pd per diversi giorni.

Alla fine la segretaria Schlein, anche di fronte alle critiche di molti esponenti del suo partito e alle perplessità espresse dal padre di Ilaria, ha scelto di non candidarla, come peraltro abbiamo anche scritto sul nostro giornale. Questi sono i fatti e questo i lettori hanno liberamente commentato. Non mi pare ci sia nulla di strano o di poco corretto: si chiama libertà di espressione. Quanto al paragone tra il ministro tedesco e il ministro Santanchè, al netto delle simpatie umane o politiche, c'è una differenza fondamentale tra le due situazioni che forse ai giustizialisti dalla condanna facile può apparire irrilevante. Il plagio del ministro tedesco era stato accertato e l'esponente del governo Merkel aveva riconosciuto per intero la sua colpa. La ministra italiana invece non è stata ancora neppure rinviata a giudizio e si è sempre dichiarata innocente rispetto ai reati contestati. Le sembra la stessa cosa? Non so lei, ma io spero di poter continuare a vivere in un paese in cui questi che forse qualcuno ritiene "dettagli" facciano la differenza e in cui la presunzione di innocenza continui ad essere un principio valido per tutti. Per non essere frainteso, aggiungo una cosa: avrei scritto e pensato le stesse cose anche se stessimo parlando del ministro di un governo di un colore completamente diverso da quello attuale. Ovviamente sono certo che questo valga anche per lei.

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