Meloni irritata dal caso Pozzolo, FdI valuta sanzioni. E c'è chi spinge per l'auto-sospensione

Non si tratterebbe della prima sospensione in questa legislatura per il partito

Mercoledì 3 Gennaio 2024 di Francesco Malfetano
Meloni irritata dal caso Pozzolo, FdI valuta sanzioni. E c'è chi spinge per l'auto-sospensione

«Prima capire, poi agire. L'ordine giusto è questo». Non c'è nessuno che a via della Scrofa non avrebbe fatto volentieri a meno dell'affaire Pozzolo. Su tutti, ovviamente, la premier Giorgia Meloni che pur non considerando il caso come una vicenda politica, i suoi dicono «stufa» di doversi difendere da «situazioni assurde», per di più «evitabilissime» in una serata che aveva come menù lasagne verdi, pollo al curry e zampone, e su un tema - quello delle armi - su cui gli scivoloni ultimamente non sono mancati (dall'abbassamento a 16 anni dell'età per ottenere il porto d'armi fino ai bossoli di proiettile esposti sotto l'albero dall'eurodeputato lecchese Pietro Fiocchi).

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LA SOSPENSIONE

Tuttavia, accelerazioni improvvise delle ultime ore a parte, per il momento il mandato è non veicolare ulteriori messaggi, fatta salva l'assoluta fiducia riposta nel sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, considerato totalmente non coinvolto dalla vicenda. Tant'è che in questa fase viene rispolverato dagli eletti di Fratelli d'Italia un purissimo garantismo per quanto riguarda il deputato vercellese Emanuele Pozzolo. Anche perché, spiegano ai vertici del partito, sarebbe molto differente se si certificasse che «si è messo a giocare con la pistola mostrandola a chissà chi in un posto pubblico» oppure se «gli fosse scivolata dalla tasca». A Pozzolo, già sostanzialmente scaricato da Delmastro, viene accordato un sottile beneficio del dubbio che per ora lascia in un cassetto degli uffici di via della Scrofa il documento che sancirebbe la sua sospensione dal partito e che Meloni sarebbe tentata di tirare fuori a brevissimo per mandare nel dimenticatoio la vicenda. D'altro canto, e non è un elemento da sottovalutare, cresce in FdI la fronda di chi - forse più realista della regina - vorrebbe che la presa di coscienza arrivasse da parte dell'eletto 38enne. Vale a dire che sarebbe vista di buon occhio, un po' come fece l'eurodeputato Carlo Fidanza quando nel 2022 fu indagato per corruzione, un'auto-sospensione da parte di Pozzolo. Una mossa che consentirebbe a FdI di salvare le apparenze e al deputato di conservare la speranza di un successivo reintegro.
Del resto non si tratterebbe della prima sospensione in questa legislatura per il partito. Una settimana prima delle elezioni del settembre 2022 infatti, Meloni e i suoi decisero di cancellare l'iscrizione di Calogero Pisano, dopo la scoperta di alcuni post sul suo profilo Facebook di messaggi che inneggiavano ad Adolf Hitler e a sostegno di Vladimir Putin. Un caso complicato dato che poi Pisano è diventato deputato vincendo le elezioni nel collegio uninominale in cui era stato candidato dalla destra, ad Agrigento, finendo però - non senza imbarazzo - nel Gruppo misto di Montecitorio.

L'OPPOSIZIONE

Intanto cresce il pressing delle opposizioni che chiedono a Meloni la cacciata del deputato. «Ci aspettiamo che la Presidente Meloni prenda immediatamente una posizione netta, magari provvedendo ad espellere Pozzolo dal partito di Fratelli d'Italia e pretendendone le dimissioni da Parlamentare» scrivono ad esempio in una nota i componenti del Movimento 5 Stelle nelle Commissioni Giustizia di Camera e Senato. Ugualmente critico il Pd. «L'arma è la sua ma dice di non aver sparato, per ore invoca l'immunità, mentre maggioranza e governo tacciano di fronte a una vicenda inquietante. La Presidente del Consiglio non può continuare a tacere, non può voltarsi dall'altra parte. Per questo nei prossimi giorni presenteremo sia alla Camera che al Senato una interrogazione» dicono i capigruppo Pd Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia.
Più articolato infine, l'intervento del leader di Azione Carlo Calenda: «Da questa vicenda surreale e patetica, l'unica vera iniziativa positiva che potrebbe scaturire è quella di rivedere tutte le autorizzazioni per il porto d'armi e ridurle drasticamente».

Ultimo aggiornamento: 13:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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