Meloni, chi sono i 44 consiglieri eletti nel Consiglio Regionale Lazio e Lombardia vicini al premier

Nel Lazio, il voto di domenica e lunedì ha consegnato al centrodestra trenta consiglieri

Mercoledì 15 Febbraio 2023 di Francesco Bechis
Chi sono i 44 consiglieri eletti nel Consiglio Regionale Lazio e Lombardi vicini a Giorgia Meloni

È una scalata simmetrica. Ventidue consiglieri alla Pisana, altri ventidue al Pirellone. Il boom alle elezioni regionali in Lazio e Lombardia frutta a Fratelli d'Italia la pattuglia più consistente nei rispettivi Consigli regionali. E dunque, se non l'ultima parola, di certo la più pesante sull'agenda.

 

LA SQUADRA

Con ordine.

Nel Lazio, il voto di domenica e lunedì ha consegnato al centrodestra trenta consiglieri. Di questi, 22 a FdI, primo partito in Regione con il 33,62% di preferenze (519.633 voti), più della metà dei seggi (13) strappati ai rivali a Roma e in provincia.

Tra i nuovi consiglieri diversi volti che, in effetti, nuovi non sono. Veterani della fiamma sono, ad esempio, Roberta Angelilli, già europarlamentare ai tempi di AN, Antonello Aurigemma, Fabrizio Ghera, già capogruppo. E poi il vero Mr Preferenze di questa tornata, Giancarlo Righini, 37.986 voti incassati che ne fanno il nome papabile per la presidenza del Consiglio o un assessorato di peso.

I NOMI

Nella lista di consiglieri romani (ri)entrati alla Pisana con FdI anche Emanuela Mari, Laura Corrotti, Micol Grasselli. Dalla provincia Maura Daniele, 12mila voti a Frosinone insieme ad Alessia Savo, diecimila voti, altri a Latina come Enrico Tiero, rientra da Viterbo dopo cinque anni Daniele Sabatini. 

L'en plein lombardo del partito di Giorgia Meloni ha il volto, tra gli altri, del capolista Vittorio Feltri: il direttore di Libero è il consigliere di maggioranza più anziano e pertanto dovrebbe presiedere la prima seduta del Consiglio regionale, da regolamento. Sei i consiglieri che hanno conquistato un seggio nel milanese. Svetta Christian Garavaglia con diecimila preferenze, con lui l'ex FI Marco Alparone, i consiglieri comunali Chiara Valcepina e Matteo Forte, espressione del mondo cattolico-moderato. Non mancano conferme, come Barbara Mazzali, eletta a Brescia insieme a Diego Invernici e Carlo Bravo. 

LE PARTITE

Fin qui la conta della truppa meloniana entrata in Regione Lazio e Lombardia. Ai numeri poi faranno seguito i nuovi rapporti di forza tra alleati. Niente strappi o rivendicazioni eccessive - questa la linea Meloni - e tuttavia della matematica bisognerà pur tenere conto. Così al Pirellone FdI aspira a "sette, otto assessori" a sentire chi dalle fila del partito ha seguito in primissima linea la campagna lombarda, la ministra del Turismo (ex FI) Daniela Santanchè.

Lì al Nord, è noto, la casella più ingombrante - per il peso politico ed economico ma anche per i rischi che comporta - è la Sanità. Dopo cinque anni di alti e parecchi bassi durante la pandemia, non sarà una poltrona per tutti. In queste ore a via della Scrofa si riflette se lasciare la Sanità lombarda a Forza Italia - in lizza Guido Bertolaso - e dunque richiedere contropartite, come la vicepresidenza per affiancare Attilio Fontana.

E il Lazio? Qui anche il dibattito verte sulla Sanità dopo dieci anni di gestione dem. Il neo-governatore Francesco Rocca potrebbe tenere per sè la delega, almeno in via temporanea, poi si vedrà. Quanto agli altri assessori meloniani, i negoziati sono in corso. Certo un riconoscimento dovrà essere dato a chi ha fatto il pienone di voti. Tra loro, come detto, c'è Angelilli, per cui si vocifera di un posto da assessore allo Sviluppo economico, ma anche Ghera, fedelissimo di Fabio Rampelli e campione di preferenze a Roma cui si guarda per l'assessorato ai Lavori pubblici. 

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 13:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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