Italicum, oggi la conta alla Camera
Parità in lista, Pd e FI verso accordo

Lunedì 10 Marzo 2014 di Mario Ajello
Deputate di Forza Italia alla Camera
Io sono il pi femminista di tutti. Il mio caro amico Sandro Bondi dice addirittura che ho molti tratti femminili. Parola di Berlusconi. Dunque, l’accordo sulla parità di genere nelle liste elettorali c’è? Quasi c’è, ma le trattative tra Forza Italia e il Pd sono andate avanti lungo tutta la notte e il punto di equilibrio, al netto di sorprese dell’ultimo minuto, sarà una ripartizione così formulata: 40 per cento donne e 60 per cento uomini in cima alle liste.



Oggi comunque si dovrebbe chiudere, a Montecitorio, con il voto sull’Italicum. «Al massimo si arriverà per il voto finale - come ha detto Matteo Renzi ieri da Fabio Fazio - a martedì mattina». Il premier ha anche spiegato che la parità di genere è fondamentale, il Pd la pratica, e lui da presidente della Provincia, da sindaco, da segretario del Pd e da premier nella composizione (8 e 8) del governo l’ha sempre messa in pratica ma «dev’essere una scelta politica». E non per forza, con il rischio di far saltare l’Italicum, una norma da legge elettorale: «La vera parità è, per esempio, quando una donna incinta non è costretta a firmare la lettera di licenziamento. Il tema dell’uguaglianza tra uomini e donne non si ottiene nella legge elettorale». Ovvero: se c’è l’accordo sulla parità di genere, bene. Sennò, la battaglia continua e ognuno fa le sue scelte politiche sull’argomento.



La trattativa lungo tutta la notte dovrebbe portare all’alba un risultato, e il 40 e 60 è possibile. Anche perchè il pressing delle donne di Forza Italia sul Berlusconi che si sente «femmina» continua ad essere molto incalzante. Stamane il gruppo degli azzurri farà la sua riunione, Denis Verdini cerca di toccare il meno possibile l’accordo sull’Italicum temendo che se si tocca qualcosa viene giù tutto. E anche il capogruppo Brunetta è molto prudente: «Troppo comodo votare l’Italicum in direzione del Pd con 111 voti a favore e poi scarciofarlo, ossia fare come con i carciofi, rimangiarselo foglia dopo foglia, perchè i gruppi parlamentari non ci stanno». La paura dei forzisti è che ora le quote rosa, poi le preferenze, dopo le soglie di sbarramento e alla fine l’Italicum viene sfasciato. Il timore di Renzi è un altro, e riguarda anche le posizioni del Nuovo Centrodestra che anche ieri si sono orientate in favore dell’introduzione delle preferenze: è che in Senato, quando la legge lì andrà, tutto verrà sfasciato.



MOMENTO STORICO

Renzi aspetta il risultato delle votazioni come un momento storico. Così assicura: «Questa legge elettorale introduce il ballottaggio e la sicurezza che non ci saranno più larghe intese e giochini da Prima Repubblica». E ancora: «Questa legge riduce il diritto di veto dei piccoli partiti. E riduce l’ampiezza dei collegi elettorali». Conclusione: «Siamo a un passo da traguardo e la cosa mi sembra molto positiva».



Ma il lieto fine, per essere davvero tale, dovrà comprendere la parità di genere. Laura Ravetto di Forza Italia, per rendere ancora più visibile questa battaglia, ieri ha lanciato una proposta: «Andare in aula tutte vestite di bianco, e non di azzurro o di rosa. Per far comprendere che la nostra lotta non è tra i sessi ma riguarda la qualità della democrazia».
Ultimo aggiornamento: 13:49

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