«Sfatiamo subito un falso mito: io e Giorgia non siamo mai state della Lazio. Abbiamo sempre tifato Roma. A casa solo mamma è biancoceleste. E ora lo sono le mie figlie perché mio marito, Francesco Lollobrigida, è lazialissimo. Ma noi siamo giallorosse convinte». Gli inizi assieme nella sezione di Garbatella, le notti insonni, le lacrime sul divano a vedere film romantici e le risate. E poi ancora i film, i libri e le politiche battaglie. Arianna Meloni (47 anni) racconta il lato privato della nuova leader di governo.
Arianna, è vero che lei è l’unica consigliera di Giorgia?
«Non sono l’unica ma spero di essere una delle più importanti (ride, ndr): sono quella che chiama per prima, qualsiasi cosa accada».
Viste da fuori, lei e Giorgia sembrate una persona sola.
«Lo confesso: abbiamo fatto l’esame del Dna e siamo risultate identiche. Cioè due gemelle omozigote».
Cosa ha provato domenica notte dopo gli exit poll?
«Mi tremano ancora i polsi. Perché sappiamo che questo non è un punto d’arrivo: Giorgia non è arrivata, è solo un altro inizio».
E che cosa le ha detto?
«L’ho abbracciata e le ho dato un bacio in fronte. Non servivano parole: entrambe sappiamo i sacrifici che ha fatto per far ricredere l’Italia».
Com’è sua sorella nel privato?
«È la Giorgia che fa le imitazioni, delle battute, delle serate a ridere con gli amici. Che esce in pigiama per accompagnarti al Pronto soccorso. Una donna e una mamma eccezionale: semplice e umile, che stanca morta mentre torna dai comizi trova il tempo di chiacchierare al telefono per confortarmi. Lei a me. Lo ripeto sempre: se davvero la gente sapesse come è davvero, la voterebbero tutti».
A livello pubblico la Meloni molto sanguigna sembra avere lasciato il posto a una versione più riflessiva e posata?
«Giorgia ha molta spiritualità. Prende a cuore le cose e si batte. Diciamo che ora si è abituata agli insulti e alle cose che spesso vengono montate su di lei e reagisce diversamente».
Un pregio di Giorgia?
«Uno? Ne ha milioni. È la persona che ha la più grande capacità di analisi e di sintesi. Difficile che sbagli, è sempre molto lucida quando analizza un fatto. È generosa, umile e sempre con i piedi per terra».
Ma qualche difetto lo avrà?
«È troppo perfezionista. Se sbagli un verbo o un termine in inglese si arrabbia e ti corregge».
E per questo litigate?
«Sì. Ma devo anche dire che è l’unica che mi fa stare zitta. E io sono una iena, se mi ci metto...».
E per cos’altro litigate?
«Da piccoline era un continuo. Per un vestito o per gli spazi».
E per un ragazzo?
«In seconda media (sospira, ndr) mi misi con un ragazzo che piaceva a lei. Ma il giorno dopo già non le piaceva più».
Alla Garbatella vi ricordano ancora tutti come le militanti sempre sul territorio.
«È così.
E lei?
«Sono arrivata poco dopo. Vede, avevo lasciato la scuola per lavorare. Non ce la passavamo bene e nessuno ci ha mai regalato nulla. Pensi che Giorgia parla benissimo inglese, spagnolo e francese ma nessuno in casa glielo ha mai fatto studiare. Insomma non erano i tempi in cui ci si poteva permettere di andare all’estero a studiarle».
Lei è rimasta dietro le quinte.
«Perché sono timida. Anche Giorgia lo è, ma ha impattato con questa cosa e si è lanciata».
Ma parlate solo di politica?
«No, come ogni donna parliamo di vestiti, trucchi, diete».
Libri?
«Tantissimi. Casa di mia mamma è piena di libri».
Guardate più film o serie tv?
«È indifferente. Ma siamo molto radicali: o film d’amore che ci fanno piangere e sognare o gli horror thriller, mentre mangiamo le patatine sul divano».
Giochi?
«Risiko o burraco. E lei non vuole mai perdere».