Assicura che non c'è guerra con Luigi Di Maio né con il Movimento 5 stelle perché «ce l'ho tatuato addosso».
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Salvini: «Pronto programma per Roma, la città merita di più»
L'ex deputato Alessandro Di Battista scalda quindi i muscoli e, dopo le critiche (non velate) mosse nel suo libro «Politicamente scorretto» ai «suoi» passati in un anno dall'opposizione alla stanza dei bottoni, sembra mandare un messaggio che forse non piacerà a tutti. Nel frattempo semina pace e amore per il sogno che fu di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo: «Chi ha letto questo libro, sa che è un atto di amore nei confronti del Movimento. È a sostegno del Movimento e di Luigi».
E il più movimentista tra i Cinque Stelle ripete che con Di Maio «c'è un buon rapporto» e che di sicuro per lui vede altri anni da leader politico del Movimento. E sulle chance del governo con la Lega, che pronostici fa? «Mi auguro da cittadino che il governo non cada», rimarca messo alle strette da Lilli Gruber. Ma chiarisce: «Se Salvini vuole fa cadere il governo per ragioni elettorali sono affari suoi». Sul vicepremier della Lega che fa le prove da premier non aggiunge molto di più, pur riconoscendo che la sua strategia, mediatica e politica, «sta pagando nel breve termine». Ma la leader leghista non risparmia una stoccata: «Salvini non è un fascista, è diventato conformista. Prima di »prima gli italiani« ha scelto Radio radicale...».