Agevolazioni più vantaggiose per chi rientra in Italia con figli. Un nuovo calendario per i versamenti fiscali. L'avvio della Global minimum tax. E uno schema di riordino del settore dei giochi online. Sono i nuovi elementi che vanno ad arricchire il disegno della riforma fiscale avviata dal governo Meloni. Sul cui tavolo però resta ancora da sciogliere il nodo delle agevolazioni per i calciatori e alle società sportive: per il momento nessun bonus, ma il tema resta aperto per una valutazione complessiva.
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È ricco il pacchetto di decreti legislativi di attuazione della delega fiscale che arriva sul tavolo consiglio dei ministri, dove è assente però per influenza la premier Giorgia Meloni.
Il decreto sulla fiscalità internazionale
Incassano intanto il disco verde definitivo di Palazzo Chigi il decreto sulla fiscalità internazionale e quello su adempimenti e versamenti. Con il primo arrivano la Global minimum tax per le multinazionali, le norme sulla residenza per le persone fisiche e per le società, le norme sul "reshoring", per incentivare le imprese a riportare le attività in Italia e quelle sul cosiddetto rientro dei cervelli. Queste ultime in particolare tengono conto di alcune delle modifiche chieste nel parere sul decreto espresso dalle Camere. Chi ritorna in Italia con figli piccoli o diventa genitore sul territorio nazionale e ne diventa residente, avrà un'agevolazione rafforzata che sale al 60% rispetto al 50% per gli altri lavoratori, che devono essere in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione.
Calciatori e società
Sono invece esclusi dai vantaggi i calciatori e il decreto non recepisce nemmeno il parere delle Camere di valutare delle agevolazioni per le società sportive anche sotto forma di credito d'imposta: il tema, però, si apprende da fonti dell'esecutivo, è ancora oggetto di approfondimento. Il secondo dlgs cambia il calendario degli adempimenti fiscali: l'anno prossimo le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche e delle società dovranno essere inviate entro il 30 settembre e non più entro il 30 novembre. Per allentare la pressione sul fisco, inoltre, ad agosto e dicembre i contribuenti saranno lasciati senza adempimenti. Approvato in prima lettura anche un nuovo decreto legislativo per il riordino dei giochi pubblici a distanza (quelli su internet, in tv o al telefono; per quelli fisici e case da gioco invece resta la disciplina vigente). Le principali novità riguardano le concessioni, con durata massima di 9 anni e senza rinnovo. Il concessionario sarà tenuto a versare un'una tantum di 7 milioni per ogni concessione richiesta (fino ad un massimo di 5) e un canone annuo di concessione pari al 3% del margine netto. Il concessionario dovrà anche investire lo 0,2% dei ricavi netti (con tetto di 1 milione l'anno) in campagne informative o iniziative di comunicazione responsabile. Previste anche tutele per i giocatori e una stretta sull'offerta di gioco illegale. Si delinea «un quadro generale in grado di delineare l'intera struttura del sistema e per bandire le nuove gare», sottolinea Leo, «mettendo fine alla stagione delle proroghe».